Questo si apprende dalla stampa specializzata che inoltre informa che non avverranno pagamenti in alcun modo se provenienti da affiliati di Full Tilt. The Rational Group, attuale proprietario della piattaforma, ha infatti dichiarato alla stampa che il Gruppo non ha intenzione di prendersi carico di responsabilità di terzi anche se affiliati a Full Tilt ed al di fuori degli Stati Uniti. Insomma i pagamenti ci saranno ma riguarderanno esclusivamente i conti gioco aperti su FTP.
Secondo un comunicato stampa diramato in queste ore: tutti i precedenti accordi contrattuali che Full Tilt Poker possa aver stretto con gli affiliati devono considerarsi esclusi dalla trattativa. Come tale, il Gruppo non è responsabile e non pagherà alcun contratto di affiliazione.
Quando Full Tilt Poker rientrerà online il 6 Novembre, non ci sarà alcun sistema di affiliazione, mentre sono previsti nuovi contratti che verranno concordati con Pokerstars. La questione riguarda milioni di dollari visto che le affiliazioni alle poker room generano cospicui quantitativi di denaro e per il momento bisogna attendere la risposta di tutti i vecchi affiliati della piattaforma.
Si conosce già il valore della causa legale intentata da PokerStrategy.com nel mese di agosto per $ 1,2 milioni, relativa proprio ai pagamenti ancora dovuti e si parla di circa 30.000 giocatori il cui rake è arrivato proprio dall’affiliazione con PS. Oltre al problema dei pagamenti in sospeso è ovvio che gli affiliati perderanno anche il rapporto con i giocatori che sceglieranno di giocare su FTP a partire da Novembre. La situazione è dunque in bilico e negli Stati Uniti si vocifera di una possibile class action.
Quello che è certo è che non ci saranno rimborsi ad esclusione di quelli concordati con il Dipartimento di Giustizia Americano mentre i dettagli sui sistemi Vip, sui bonus, sulle promozioni e sul rilancio della piattaforma verranno divulgati entro due settimane. La situazione resta dunque complicata ed anche se i primi rimborsi sono partiti, le parti insoddisfatte sono troppe perché l’affare Full Tilt Poker possa dirsi definitivamente chiuso.