Nel giorno in cui ci fu il sorteggio dei calendari di serie A, quest’estate, il presidente del Napoli De Laurentiis approfittò delle telecamere di Sky per fare polemica. Con la sua squadra qualificata alla Champions League, il produttore cinematografico chiedeva che il Napoli ottenesse turni di campionato più ‘morbidi’ in prossimità delle partite di coppa. Naturalmente non gli fu concesso. Dura lex, sed lex. Il regolamento parla chiaro e non si possono mettere paletti di questo tipo nella formazione, mediante sorteggio, del calendario del (fu) campionato più bello del mondo. De Laurentiis non viene accontentato e nel bel mezzo del sorteggio se ne va. Urla, dà in escandescenze, precisa che il nostro “è un Paese di merda” dal quale intende andarsene.
Ieri sera si sarebbe dovta giocare Napoli-Juventus. Un posticipo che, benché arrivi a novembre, profuma un po’ di scudetto. Mica una partitella qualunque. In mattinata su Napoli piove. A Pozzuoli un uomo resta schiacciato nella sua auto dalla caduta di un grosso pino. Ci sono zone di Napoli, come quella del Maschio Angioino, dove l’acqua ricopre le strade. Anche se l’allerta è alta soprattutto in zone fuori dalla città, come a Sarno, già duramente colpita anni fa da un’alluvione. Il comitato per l’ordine pubblico si riunisce: sindaco De Magistris, prefetto Andrea De Martino, assessore alla Protezione Civile della Regione Campania Edoardo Cosenza, e direttore sportivo del Napoli Riccardo Bigon. Non c’è nessuno della Juve, che sta raggiungendo Napoli per giocare la partita. Ma mentre Del Piero e compagni sbarcano all’ombra del Vesuvio, in piazza Plebiscito si è deciso: non si gioca. Nonostante il campo sia praticabile e la zona attorno allo stadio non presenti problemi di allagamento, come dimostreranno le immagini diffuse da Mediaset nel programma ‘Controcampo’ nella seconda serata di ieri.
“Abbiamo appreso la notizia da Sky, ho chiamato immediatamente la Lega, che in quel momento non era a conoscenza. Successivamente ho ricevuto una telefonata del direttore sportivo del Napoli Bigon che mi ha comunicato quanto deciso al termine del vertice”. Così Beppe Marotta, dirigente bianconero. In un colpo solo, Juve e Lega Calcio sono state estromesse dalla decisione. Sarà senz’altro una coincidenza che questo big match, per il Napoli, arrivasse dopo quello di Champions League; e che quella di ieri fosse una delle partite del calendario incriminate da De Laurentiis. C’è spazio per una tesi ‘complottista’? C’è. Lo dimostra la querelle successiva, quella sulla data del recupero. Marotta: “La Juventus chiede, come è normale dal rispetto del regolamento, che la partita venga rigiocata nel primo giorno utile. Noi abbiamo fatto un esercizio e abbiamo visto che la prima data utile è il 30 novembre”. Bigon: “Non ci aiuta questo recupero, andiamo ad aggiungere una gara in uno dei cicli tremendi. Credo che ci sia spazio il 14 dicembre”.
Ma non solo. Sentite cosa ha dichiarato ieri Pierpaolo Marino, ex dirigente del Napoli: “Conosco bene le problematiche dello stadio e credo che non si poteva fare altrimenti. Ha la caratteristica che si allaga e l’acqua arriva fino al soffitto dello spogliatoio. Anche in C fu rinviata una partita per pioggia e poi vi posso dire che c’è anche un pericolo elettrico per gli spogliatoi ma anche per le tribune. Si allagano inoltre le strade d’accesso allo stadio, poi il tempo è migliorato ma il rischio credo fosse concreto per una partita del genere”. In questo caso, la tesi complottista anti-calendario andrebbe a farsi friggere. Per fare posto ad un’altra tesi, forse peggiore: che si sia scelto di non rendere nota una situazione già nota a molti, se non a tutti tranne che al pubblico dei tifosi, mascherandola con una scusa. Un segreto di Pulcinella da nascondere agli appassionati del pallone, che come al solito ci rimettono più di tutti.