Fumetti in mostra al museo ebraico di Berlino
Creato il 11 luglio 2010 da Pagu
Come già annunciato in un precedente post, sono andato a vedere la mostra del fumetto che si sta tenendo al Museo ebraico di Berlino, in collaborazione con il Museo d'arte e di storia ebraica di Parigi e il Museo di storia ebraica di Amsterdam dove è già stata presentata, nel 2007 nel primo e nel 2008 nel secondo. Nonostante l'esposizione sia iniziata già da un po' (il 30 aprile), c'è ancora tempo per vederla visto che si chiuderà l'8 agosto. La mostra, dal titolo "Helden, Freaks und Superrabbis: die Jüdische Farbe des Comcis" (Eroi, Freak e Superrabbini: La dimensione ebraica del fumetto) è collocata al primo piano del museo, nella zona delle esposizioni temporanee, e si sviluppa su 5 stanze molto ampie (qui la versione in inglese). Il filo conduttore è l'importanza del ruolo degli artisti ebrei nel mondo del fumetto e le tematiche specificamente correlate alla cultura ebraica che tali autori hanno trasmesso all'arte sequenziale. Partendo dalla fine dell'800, nascita del fumetto, fino ai giorni nostri viene evidenziato il contributo che tali autori hanno saputo portare alla nona arte. Ovviamente una buona parte della mostra è dedicata ad uno degli indiscussi maestri del fumetto di origini ebraiche: Will Eisner. Molte sono le sue tavole originali esposte, così come tanti sono gli aneddoti e le spiegazioni a lui dedicate. C'è anche una sua intervista che viene trasmessa di continuo su di un grande schermo. Non solo Will Eisner però, tanti altri sono gli autori presenti a cominciare dai disegnatori ebrei figli della prima gnerazione di immigrati in america, come: Richard F. Outcault (Yellow Kid), Rudolph Dirks e Harold Knerr (the Katzenjammer Kids),Frederick Burr Opper (Happy Hooligan), che diedero vita a numerose strisce sui principali giornali dell'epoca: era la nascita del paginone domenicale a colori! Il centro nevralgico di quest'epoca fu la città di New York dove i grandi magnati della carta stampata, visti i buoni risultati che le strisce a fumetti avevano prodotto, iniziarono a contendersi i migiori artisti, creando così la richiesta di fumettisti. Queste vicende vengono narrate nella prima stanza della mostra, dove si possono ammirare numerose pagine dei giornali americani dell'epoca (primi del '900) e anche alcune pagine di giornali tedeschi dello stesso periodo, tutt ovviamente contenenti strisce a fumetti.
Nella seconda stanza incomincia l'era dei supereroi. Siamo negli anni '30 quando alcuni autori ebrei danno vita ai primi supereroi, dapprima sulle pagine dei giornali, poi creando testate indipendenti interamente dedicate ai loro personaggi dagi straordinari poteri. In questa stanza si trovano tavoledi Jerry Siegel e Joe Shuster (creatori di Superman), Jack Kirby e Joe Simon (Capitan America), Bob Kane (Batman), Will Eisner (The Spirit). Da notare che gli autori di questo periodo non fanno ancora propriamente riferimento alle tematiche legate prettamente alla cultura ebraica, ma più che altro al patriottismo americano. Molte delle storie esposte in questa stanza descrivono le vicende che hanno portato i supereroi a porre fine alla seconda guerra mondiale sconfiggendo Hitler e le armate tedesche. In una si può leggere di come Superman abbia prelevato di forza Hitler e Stalin per portarli davanti alla corte americana che li giudicherà colpevoli. E' degli anni '70 la prima storia contenente tematiche vicine alla cultura ebrea, ed il protagonista è l'invincibile Hulk. In questa storia, esposta sempre nella seconda stanza, Hulk salva la vita ad una famiglia ebrea in pericolo che lo crede il famoso Golem della cultura ebrea. Sarà proprio negli anni '70, con i primi graphic novel, che gli autori ebrei incominceranno a dar vita a storie in cui i temi della cultura ebraica non saranno più solo accennati o marginali, ma saranno i punti centrali delle loro storie. E' il periodo di Art Spiegelman (Maus) e di Will Eisner (Contratto con Dio e molti altri). E' l'epoca del fumetto moderno e gli autori ebrei non sono più soltanto in America. Un esempio fra tutti Joann Sfar (il Gatto del Rabbino). A questo periodo sono riservate le stanza tre, quattro e cinque, dove a fianco ai Graphic Novel vengono presentati anche autori della scena underground come Aline Kominsky (Power Pak), Diane Noomin (Didi Glitz) e Robert Crumb che, benché non fosse ebreo, ha fatto spesso richiamo nei suoi fumetti alla cultura ebrea in maniera dissacrante.
Infine, una parte dell'ultima stanza è dedicata al fumetto israeliano. Fumetto nato solo di recente, ma che ha già dato vita ad ottime pubblicazioni, come: Exit Wounds di Rutu Modan.
Una bella mostra, ricca e completa che affronta un percorso del tutto particolare nella storia del fumetto. Vale sicuramente la pena di una visita se ci si trova a Belrino.
Qualche annotazione e curiosità:
Il biglietto d'ingresso costa 4 euro, 7 per vedere anche il museo.
Sul sito dell'esposizione è possibile partecipare ad un concorso per vincere l'ingresso annuale al museo (esibizione compresa), il catalogo della mostra, un fumetto di Will Eisner e altri ninnoli come portachiavi e cose varie. (Lo dico perché ho avuto la fortuna di vincere).
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