Fumo di Londra: Mark Duggan come Rodney King tra la razza e la rabbia

Londra è nel caos. 586 - dice Scotland Yard - sono le persone arrestate. Tutto comincia con l'omicidio da parte della polizia di Mark Duggan, un ragazzo 29enne di colore che stava per essere arrestato a Tottenham.

Nessuno lo dice ma la rivolta che sta sventrando la città e che si sta diffondendo in altri capoluoghi britannici - Liverpool, Birmingham Manchester e Bristol - è una rivendicazione etnica. E' una razzia determinata dalla razza.

Nessuno ricorda più la rivolta di Los Angeles nella primavera del 1992? Io sì, e molto bene. Il pestaggio del tassista nero Rodney King e l'assoluzione dei 4 poliziotti bianchi da parte della giuria causarono un focolaio di violenze di quartiere che ben presto inghiottì l'intera metropoli per 4 lunghi giorni. Neri contro bianchi, civili contro militari. Ne fu fatto ovviamente anche un film - Midnight Witness (Testimone di Mezzanotte) - con Maxwell Caulfield (Grease 2) nel ruolo del picchiatore e Paul Johansson (One Tree Hill)  in quello del videoamatore che riprende casualmente l'intera scena ed è poi costretto a mettere in salvo se stesso e la preziosa testimonianza filmata dalla persecuzione degli agenti, per poterla poi vendere al migliore offerente tra i network televisivi.  Da allora non è cambiato niente. Nei Paesi più insospettabili dove l'integrazione razziale dovrebbe essere ormai un dato di fatto, si rivela invece una chimera. Anche perché Scotland Yard dice che Duggan al momento dell'arresto era armato, ma non ha sparato. E Londra, la multiculturale Londra, la multietnica Londra, la capitale dell'integrazione per antonomasia intanto brucia...