Funambolerie, cronache dal sottotetto

Da Cuordicarciofo
  • Burocrazia: almeno in parte messa a tacere a suon di raccomandate e lettere.
  • Scatoloni ancora in giro per casa, ma ormai mi ci sto abituando e prevedo ci rimarranno a lungo. Tempo di dover rimpacchettare tutto di nuovo.
  • Figlio isterico per abbandono ciuccio/cambio casa/cambio scuola. Come dargli torto?
  • Gatto bulimico e apatico che guarda sconsolato dalla finestra.

E io qua che. Punto.
Non riesco più a scrivere!!
Eppure avrei tante cose da raccontare.
Vado a caso?
Vado.

L'inserimento di D alla materna è stato tragico. Eh eh.
Lo immaginavo, ma le modalità sono sempre tutte da scoprire.

Diciamo che se l'è presa con il sonno e la notte è un campo di battaglia. Di solito si addormenta e poi all'una o alle due si sveglia e inizia la guerra del posto letto, dei pianti (mi odiano già nel nuovo condominio).
Oppure si mette in corridoi a leggere libri.
Il tempo che dedicavo al blog, al cazzeggio, ora lo passo con lui per vedere di mettere a tacere l'ansia.
Voi quando cambiate posto di lavoro siete tranquilli? Ecco io mi ripeto come un mantra che io sarei messa nella stessa maniera.
Così non schizzo pure io.
Tornando alla notte, quando finisce D, verso le 5 di mattina inizia Izio. Corre come un forsennato per casa, solo che sembra un cavallino con le unghiette su laminato (addio passo felpato felino, eh Izio, ti capisco pure a te).
Mi destreggio come posso, la prendo in ridere. Funziona!
Sembro una povera pazza, ma funziona e alla fine mi diverto anche.
Ho ripreso in mano un progetto e sto raccogliendo tutte le mie illustrazioni. Sto cercando di dare un senso a questa passione, non so se ci sto riuscendo, ma ci tengo molto.
Altro?
Sto bene. Tra alti e bassi, mi sono ritrovata e sto cercando di riconoscermi. Non sono perfetta, ho delle lacune pazzesche come madre, compagna, figlia, ma sono così. E alla fine ho realizzato ciò che volevo, nel limite delle mie possibilità. Non smetto finché non arrivo alle soluzioni dei rompicapi e quindi ne ho tanto ancora da fare. Ho una nuova consapevolezza che va coltivata e curata, se no sbiadisce, forse per questo non riesco a dare il massimo qui.
Però è il mio posto, e non voglio lasciarlo andare, perché ci siete voi che siete stata tanta parte del mio percorso.