Funzioni Metadiegetica e Metanarrativa

Oggi andiamo sul complicato e, allo stesso tempo, sul semplice. Il fatto è che queste due funzioni vengono utilizzate comunemente anche se non se ne conosce il nome. In breve, potrei dire che:
La Funzione Metadiegetica viene applicata quando il narratore anticipa gli argomenti di cui parlerà. Appare abbastanza evidente che molti incipit di romanzi (noti e non noti) rappresentino esattamente questa funzione narrativa. In essi viene anticipato l'argomento del libro che si ha per le mani. A volte è una anticipazione visuale, buttando il lettore al centro della vicenda, per poi riavvolgere il nastro e raccontare come tutto è iniziato; altre volte invece si tratta proprio di una introduzione a quello che accadrà durante il racconto. In un modo o nell'altro, il romanzo viene spiegato dall'autore al lettore così che quest'ultimo possa prepararsi ad affrontare gli argomenti che gli vengono proposti.
La Funzione Metanarrativa, invece, mostra al lettore come l'argomento verrà affrontato. Quest'ultima funzione appare praticamente in ogni tipo di testo ed è implicita nel testo stesso. Che sia un romanzo ucronico, che sia un saggio, che sia un romanzo cronologico o... quello che vorrete, l'autore si ritrova sin dalle prime righe a mostrare il proprio metodo di narrazione della storia che il lettore ha tra le mani.
Appare quindi evidente che entrambe sono già strumenti appartenenti a ogni autore che si rispetti, sia che egli ne conosca il nome, sia che non lo conosca. Sono comunque strumenti fondamentali, secondo me, per instaurare il legame tra lettore e autore. Attraverso questi segnali, che siano impliciti o espliciti, il lettore riesce a capire se il testo che ha tra le mani è (o non è) adatto alle sue esigenze. Queste funzioni sono... come dire... lo strumento attraverso cui il lettore capisce a pelle se comprare o no un libro, se affezionarsi a un autore oppure no, se abbandonare la lettura o farsi risucchiare dalla storia.