FUORI CAMPO: intervista a dr.pira

Creato il 03 aprile 2013 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

FUORI CAMPO - Rubrica dedicata all’illustrazione e al fumetto

http://www.fumettidellagleba.org/

Da dove vieni, dove sei e dove vai?
Vengo dalla campagna, sono su un treno (con internet dentro, se no non riuscivo a rispondervi), vado in montagna.

Come hai iniziato a disegnare e come ti sei avvicinato al mondo del fumetto?
Ho iniziato sotto prescrizione medica. Sono approdato al fumetto perché è una professione dove non vengono ancora applicati i controlli antidoping, così posso farmi gli steroidi e disegnare più forte.

Qual è il tuo metodo di lavoro e come affronti un nuovo progetto?
Scrivendo solitamente di avventura, investo subito tutti i soldi in viaggi di avventura nei quali rischio di morire. Porto sempre con me un blocchetto dove scrivo le idee che mi vengono in quelle situazioni e quando ne ho abbastanza cerco di tornare a casa, o in qualche luogo con un tavolo. Lì mi metto a disegnare molto in fretta perché dedico la maggior parte del tempo all’avventura, disegnare non mi piace.

Ci sono artisti che hanno influenzato il tuo percorso di crescita?
Sì: uno di Tortona che è stato mio maestro. Però non disegnava, faceva le gazzose; si chiamava Piccinini.

C’è una casa editrice, italiana o straniera, di cui apprezzi particolarmente il lavoro?
Sì sono tutti bravissimi.

Il mercato del fumetto parla italiano? Quali sono oggi le opportunità per un giovane fumettista?
Le opportunità bisogna crearsele da soli. Se posso dare un messaggio ai giovani: non chiedete mai nulla a un editore. Prendetevi quello che serve.  Anche se adesso ho cambiato vita, non mi vergogno di ammettere di aver pubblicato le prime opere grazie ai soldi derivanti da spaccio e traffici illegali, e di essere ricorso a violenza, estorsione e corruzione per promuovere il mio lavoro. Ma erano altri tempi, oggi fortunatamente esistono altri mezzi per pubblicare e autopromuoversi: Internet funziona abbastanza bene, anche se credo non durerà ancora per molto. Un altro consiglio che darei ai giovani, infatti, è di cominciare a sviluppare un nuovo tipo di internet che funziona direttamente con il cervello, e quindi senza computer o cellulari.

Puoi consigliarci un libro?
Angeli in astronave di Giorgio Dibitonto.

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