E quindi mi laureo.
Tra dieci giorni, per essere precisi.
Finalmente.
E ho scoperto delle cose. Che odio con tutta me stessa quel cretino dell'assistente che avrebbe dovuto seguirmi, ma che in realtà mi ha abbandonato a me stessa e che si è messo a lamentarsi della mia tesi tre giorni prima della scadenza per la consegna. Che si è messo a dirmi "Lei non mette il punto alla fine delle frasi". Certo. E magari ho anche scritto tutta la tesi una lettera maiuscola e una minuscola come i bimbiminkia. Ho scoperto che il mio prof. tornerà da un viaggio all'estero solo il giorno prima della discussione, quindi io non so niente. Non so quanto tempo avrò per parlare, se la tesi gli va bene, se ci sarà effettivamente quel giorno. Ho scoperto di dover ringraziare la mia relatrice della triennale, perché altrimenti questa tesi non avrei proprio saputo come scriverla. Ho scoperto, inoltre, che odio, ODIO, organizzare le cose. Chiamare la gente, mandare messaggi, aspettare le risposte. Mi provoca un fastidio fisico. Anche perché, quasi tutte le persone che ho sentito avranno altro da fare il giorno in cui io festeggerò la mia laurea. Alcuni li scuso, perché hanno problemi di lavoro. Altri no. Perché io, alla vostra laurea, c'ero. Anche alla discussione. E vi sono stata vicina. Mi aspettavo almeno di essere ricambiata. E invece no. Devo ancora imparare a non aspettarmi niente dalla gente. Sono sempre così ingenua, così fiduciosa. Povera stupida.
E niente, non sto riuscendo ad essere contenta. Sono ancora amareggiata da tutte queste cose. E, non ultimo, mi turba parecchio l'idea di non sapere che cosa fare della mia vita.
Ma, cercando di essere un po' positivi, il vestito l'ho trovato. Mi piace tanto. Sopra una giacca nera. Ci vorrebbero delle decolleté nere, ma non ce le ho. Avete mai pensato che la laurea è una delle poche cerimonie importanti in cui non è prevista la borsa? Ok, anche le spose non hanno la borsa, adesso che ci penso.
La gente l'ho avvertita. A questo punto, chi c'è, c'è. E chi se ne frega.
La tesi è stata consegnata. E Madre ha insistito che ne facessi rilegare una copia con la copertina di pelle e la scritta argento. Fatta anche questa, vado a ritirarla mercoledì.
Manca solo da preparare il discorso. Che, sono sicura, non mi lasceranno finire, perché farà un caldo fottuto. E io indosserò una giacca e starò morendo, quindi andrà bene così.
Peccato che quel giorno non ci sarà Assistente Stronzo, gli avrei volentieri tirato un calcio in pancia con i tacchi.
E adesso aspetto. E prego che quel giorno almeno piova.
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