Fuori dall’Unione Europea e fuori dall’Euro
Creato il 09 dicembre 2010 da Tnepd
La crisi europea: informazioni e
proposte
La gravissima situazione della crisi
attuale non è soltanto monetaria. Dobbiamo convincerci, per quanto possa
apparire incredibile, che la crisi monetaria è uno strumento, il più forte e il
più appariscente, fra i molti che sono stati messi in atto, per raggiungere un
solo scopo: eliminare dalla scena politica, economica, culturale del mondo le
Nazioni d’Europa, riducendole ad un angolo asfittico di sopravvivenza
marginale. (...)
Voglio invitare i miei lettori a
fare propria questa proposta con ogni mezzo che abbiano a disposizione,
parlando, scrivendo, concretizzandola per l’Italia, senza aspettare le decisioni
di nessun altro Stato: Nazionalizzare
la Banca d’Italia e simultaneamente creare la propria moneta (una specie di
“italeuro”, se non si vuole tornare a chiamarla “lira”, ma sarebbe meglio
tornare alla lira in quanto esiste tutt’ora il riferimento del rapporto di
cambio, rapporto che naturalmente va calibrato sulla situazione odierna dal
Ministro dell’Economia). Riservare
soltanto alla Borsa nazionale le emissioni dei Titoli di Stato e ai cittadini
italiani il loro acquisto (sul modello attuato dalla Cina) così da impedire
che se ne impadroniscano gli speculatori per provocarne il fallimento e che
siano alla mercé delle agenzie di rating come sta avvenendo all’Irlanda,
Grecia, Portogallo, ecc. Gli Italiani certamente comprerebbero i titoli di
Stato con maggior fiducia e a un interesse maggiore di quello odierno quasi
inesistente, mentre è veramente vessatorio (ma non è il termine adeguato)
quello che succede con i “prestiti” del Fondo europeo e mondiale per i quali è
richiesto un interesse annuale superiore al 5%.
Insomma, separare il destino economico dell’Italia da quello catastrofico degli
Stati dell’UE,
destino catastrofico che è stato voluto,
programmato, perseguito e che alcune persone (non soltanto Ida Magli) ben
più competenti, soprattutto a “sinistra”, avevano previsto fin dall’inizio
della ventilata moneta unica. Il Direttore di Limes, per esempio, Lucio Caracciolo, titolava pochi mesi fa la sua
rivista: ; “Dove va la moneta senza Stato?”; ma la sua voce era
rimasta inascoltata già da quando, prima della fabbricazione dell’euro, pubblicava
il suo polemico “Euro no”.
Io, però, vado molto al di là
dei supposti errori di valutazione e so con assoluta certezza, così come ho
dimostrato nella “Dittatura europea”, che lo
scopo era proprio questo: il fallimento, in tutti i campi, dell’Europa, anche
se la maggioranza dei cittadini
ovviamente non poteva neanche minimamente immaginarlo. Quindi bisogna ritirarsi subito anche da tutti gli altri
provvedimenti di Maastricht, che sono tanto disfunzionali da far supporre
che siano stati inventati da persone in preda ad accessi di follia. Le “quote”,
tanto per fare un solo esempio, in base alle quali noi buttiamo il latte e la
frutta che poi dobbiamo acquistare da altri e altri Stati, per stare nelle
quote, ributtano in mare quasi tutto il pesce che hanno pescato, e così via,
mentre ci sono popoli che muoiono di fame. Ristabilire
i dazi e le dogane per le merci che ci portano danno, come si è sempre
fatto in base alla saggezza di secoli e secoli di scambi commerciali. Che senso
ha correre dietro di negozio in negozio o di magazzino in magazzino agli
articoli contraffatti o pericolosi della Cina, invece che bloccarli prima che
entrino?
Ritirarsi
immediatamente dal trattato di Schengen, ripristinando i confini che
ogni Stato sovrano
deve possedere se vuole essere sovrano, e impedire così l’invasione
immigratoria e i danni e le spese assurde che questa comporta.
Ida Magli
Insomma: rientrare in se stessi,
nel buon senso, nella ragionevolezza, convincendosi che nella costruzione dell’UE siamo stati governati da due gruppi di
persone: i pochi
che guidano il mondo e che perseguono la nostra fine elaborando le leggi
apposite, e una maggioranza che ha obbedito
a ordini “folli” senza accorgersi che erano folli.
Se vogliamo avere qualche piccola speranza di salvezza, dobbiamo rinsavire
subito, cosa che forse aiuterà anche gli altri popoli a salvarsi. Purtroppo non
c’è nessun partito
in Italia che abbia mosso neanche un’obiezione (salvo nei primissimi tempi la Lega)
ai programmi dell’unificazione europea, quindi dai politici
non possiamo aspettarci che facciano nulla se non vi sono costretti.
Bisogna trovare un modo per pretendere con forza, con rumore, perlomeno la cosa
più urgente: ritirarsi dall’euro.
Non so chi organizzi le proteste contro la riforma dell’Università, questione
di nessunissima importanza in confronto a ciò di cui stiamo parlando, però
bisognerebbe riuscire a fare qualcosa del genere.
Chiunque
sia in grado di farlo, lo faccia.
di Ida
Magli
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