Fuori dalla caverna, il viaggio di Alessio Trerotoli, comincia come ogni altro viaggio con un’attesa in stazione. Il biglietto in mano, il passato che gli scorre sulle spalle e il futuro imprigionato in un castello di dubbi e speranze ad attenderlo oltre le porte della città. “La mia città, che forse amo più di quanto dovrei.”
A confortarlo nella sua scelta intervengono i segni del destino, una canzone passata alla radio, il ricordo di un anno con i ragazzi francesi in Erasmus, quelle insolite coincidenze che illuminano il percorso di tutte le persone che si ritrovano di fronte a una scelta fondamentale.
Alessio è alla ricerca di nuove prospettive, il mondo gli è passato accanto senza che lui se ne accorgesse e ora ha deciso di volerlo raggiungere. Parte per Parigi, dove si immerge nel fascino della capitale francese e dei suoi esuberanti cittadini. Nel suo appartamento parigino si risveglia con l’odore di cenere lasciato dalla festa domestica della sera prima e per le strade respira la grandeur di questa città, la sua cultura cinematografica, gli umori disseminati nell’enorme ragnatela urbana. Ogni incontro, ogni scoperta viene immortalata nel suo diario, come uno schizzo sulla tela del pittore che insieme a tutti gli altri concorrerà a restituire allo spettatore il quadro completo.
“Voglio avere Roma come moglie e Parigi come amante.” Bastano poche pagine perché ad Alessio sia ormai chiaro che ogni viaggiatore vive una doppia vita, lascia una parte del cuore a casa e l’altra se la porta in viaggio. E quando il viaggio continua si ritrova ulteriormente frammentato, diviso tra il dolore della partenza e l’ansia per una nuova scoperta.
Il viaggio non è che all’inizio, e dopo la Francia il percorso di Alessio lo condurrà in Belgio, Olanda, Irlanda… Una capitale dietro l’altra, a ogni incontro un’emozione, a ogni partenza il doloroso distacco reso più dolce dal commiato che decide di attribuirvi: “arriverderci”.
Non mancano i momenti di solitudine, una condizione a tratti inevitabile per i viaggiatori solitari. La ricerca di uno sguardo amico in un pub, la sensazione di perdersi qualcosa se non lo si condivide con un compagno, ma non c’è pentimento nella narrazione di Alessio. Il viaggio prosegue e sono tanti gli amici ancora da
La sete di scoperta e di avventura condurrà Alessio oltre l’Oceano Atlantico, prima negli Stati Uniti e poi in Sudamerica. Di questo suo “momento lungo due mesi” le esperienza da raccogliere sono innumerevoli, ma una su tutte giustifica la sua scelta e il suo lungo peregrinare: che anche una volta tornato a casa, il suo viaggio nella vita continua e, in qualche modo, lo porterà a diventare la persona che desidera essere.
Flavio Alagia
Dopo una laurea in giornalismo a Verona, mi sono messo lo zaino sulle spalle e non mi sono più fermato. Sei mesi a Londra, un anno in India, e poi il Brasile, il Sudafrica… non c’è un posto al mondo dove non andrei, e non credo sia poco dal momento che odio volare. L’aereo? Fatemi portare un paracadute e poi ne riparliamo.
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