Avevo appena terminato la lettura di “Fuori fuoco”, ultimo romanzo di Chiara Carminati – un purissimo talento letterario di quelli che fanno ben sperare per le sorti della lettere italiche – quando è successa una cosa curiosa: mi è arrivata una mail.
Mi rendo conto che l’evento può non apparire del tutto eccezionale, ma dovreste considerare che:
- il Mac era spento e si è acceso da solo
- la mail proveniva da un pianetino-ino-ino che ruota attorna a Kepler-32, una stella – una piccola nana rossa, per essere astronomicamente precisi – della costellazione del Cigno. Non so a quanti di voi capiti di ricevere mail da extraterrestri; per me, che ho sempre avuto una vita sociale piuttosto piatta, era la prima volta, e per un attimo mi sono persino inquietato. Poi mi son rilassato, ho messo su un decaffeinato, mi son seduto davanti al monitor e ho inziato a leggere…
“Carissimo Alfonso,
scusami se mi rivolgo a te: il tuo nominativo ed i tuoi riferimenti spazio-temporali mi sono stati comunicati da un libraio che conosci e che in realtà è un rettiliano antropomorfo atterrato sul tuo pianeta una trentina di anni fa. Qui su Astrunfiaz (che voi vi ostinate a definire Kepler-32F) abbiamo un problema, e vorrei chiederti una mano per risolverlo. Buffo, io che chiedo una mano a te che ne hai soltanto due, ahahahahahahah”
(il senso dell’umorismo su Astrunfiaz è rivedibile – n.d.A. Riprendiamo la lettura)
“Allora, la questione è così riassumibile: il nostro pianeta ha un sacco di belle cose, tra le quali un campionato di lancio dell’alieno noto in tutte le Galassie, ma siamo culturalmente molto tristi. E dire che il clima fantastico e la mancanza assoluta di necessità di alimentarsi dovrebbero invogliare alla lettura! Invece ce ne stiamo qui, comodamente distesi sulle nostre due schiene, a contemplare i giovani che crescono senza interessi e perdono tempo squamandosi vicendevolmente le 44 unghie.
Grazie all’amicizia con il rettiliano di cui sopra, io leggo molto. E l’altra sera ho approfittato delle prime otto ore di tramonto per riunire sei o sette giovani astrunfiazziani: mi son seduto in mezzo a loro, ho preso l’ultimo libro che mi era arrivato e ho iniziato a leggere a voce alta, utilizzando una bocca sola per evitare l’effetto eco.
Ho raccontato la storia di Jolanda. Ho raccontato gli orrori delle vostre guerre con la voce leggera e insieme profonda della protagonista. Ho raccontato degli uomini che fanno la guerra, e delle donne che la perdono, sempre. Ho raccontato del mercato di Udine, della sconfitta di Caporetto, di donne che si sentono straniere in patria, di fanciulle rimaste sole e di una anziana meravigliosa che apre loro gli occhi. Ho mostrato a tutti le immagini che accompagnano il testo, e che scatenano la fantasia con il loro (estremissimo) fuori fuoco, e ho visto tutti i loro occhi accendersi mentre cercavano di immaginare.
Ho visto i miei ascoltatori divertirsi, commuoversi, pensarci sopra, indignarsi. Li ho sentiti chiedere per quale motivo ci si debba sparare addosso, e per una volta non avevo proprio alcuna risposta.
E così, adesso sono qui con tutte le mani sulla tastiera a chiederti un favore: come posso fare a ringraziare Chiara Carminati per le belle ore che ha regalato persino ai giovani di Astrunfiaz? Credo sia giusto che lo sappia: i suoi lavori non sono soltanto particolarmente adatti ai giovani terrestri, ma persino quassù.
Grazie per riportare questo mie messaggio,
AST-TS-44-RAMA-COD-178 (puoi chiamarmi Oko, se ti vien più facile)
Carissimo Oko,
ecco fatto.
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
Titolo: Fuori fuoco
Autore: Chiara Carminati
Editore: Bompiani
Collana: AsSaggi
Codice ISBN: 978-8845272592
Pagine: 204
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