Secondo giorno di Fuori Salone, evento legato al salone del mobile che si tiene a Milano i primi giorni di Aprile; restare lontani da Milano in questi giorni mi è quasi impossibile. L’aria creativa ed eccitante che si respira rigenera anche la mente più stanca ed amorfa; io da queste situazioni ne esco positiva e felice.
Ieri, dopo un breve rimando a Brera, è toccato alla nuovo polo del FuoriSalone, zona Via Tortona.
La zona è un quartiere residenziale ove, nel contesto urbano, sono state inserite grandi fabbriche, ora in gran parte dismesse. Tali fabbriche stanno subendo, dopo anni di degrado ed abbandono, un’opera di rivisitazione, con spunti di architettura moderna molto spinta unito alla conservazione dell’esistente senza alcuna aggiunta, muri scrostati compresi.
Il risultato è un ambiente vivo e caotico, luogo d’elezione di giovani artisti alla ricerca di fortuna, designer, architetti, artigiani. Una commistione tra un un suk e Montmartre.
Giunti alla stazione Porta Genova, uno scalcagnato ponte in ferro verde attraversa sopraelevato la ferrovia per immetterti in un mondo vivo, variopinto e musicale.
L’occasione del Fuorisalone è ghiotta per il quartiere e così, brand nuovi e sconosciuti si mescolano a brand noti, tra arte, tecnologia e futuro.
Ora saranno le immagini a parlare, che gli occhi sanno dire cose che nessun verbo conosce.
Chiara