Lo ha fatto in questi giorni Furio Colombo, l’impresentabile senatore del Partito Democratico e membro della Casta dagli anni ’90, accusando i cristiani niente meno di essere gli autori del recente attentato alla maratona di Boston. Questo perché ci sarebbero delle coincidenze temporali: aprile è il mese di molte grandi scadenze del fondamentalismo cristiano ed è anche il mese in cui il presidente Obama ha lanciato la campagna contro la libera circolazione delle armi. Ed inoltre, «il presidente americano, per la prima volta nella storia di questo Paese, è un nero».
Ecco dunque la tesi dell’onorevole Colombo: i cristiani che notoriamente sono razzisti e violenti, si sarebbero vendicati di tutto questo piazzando delle bombe all’arrivo della maratona. Inutile ricordare che due giorni dopo queste sue affermazioni, sempre sul Fatto Quotidiano, il quotidiano-spazzatura di cui è fondatore, si spiega che gli attentatori in realtà sono due fratelli ceceni islamici fondamentalisti, seguaci del predicatore Feiz Mohammed.
E’ andata male al Furetto, ma probabilmente sarà per la prossima volta quando certamente ci ritenterà, per ora si può accontentare dei 58mila euro di buonuscita, faticosamente e profumatamente pagati dagli italiani. L’onorevole del “Fatto Quotidiano” sembra tanto attento a denunciare i mali della società italiana e americana, forse però sarebbe l’ora che chiarisse cosa ha fatto per dieci anni (dal 1984 al 1994) nel consiglio di amministrazione della Overseas Union Bank & Trust di Nassau nelle Bahamas, definita da Travaglio, Novelli e Paolo Grisieri come “la banca off-shore delle tangenti Fiat“. Anzi, meglio, «più che una banca vera e propria, l’Overseas Union Bank & Trust è uno sportello aperto dalla Fiat nelle Bahamas, a disposizione dei vari manager bisognosi di fondi neri» (“Il Processo”, Editori Riuniti, Roma. 1997).