Il cambio di programma comporterà verosimilmente delle modifiche nelle valutazioni degli asset e nei rapporti di forza dell'alleanza: il progetto iniziale prevedeva la creazione di un operatore di rete con cinque multiplex a disposizione (i sistemi di diffusione del segnale televisivo) e partecipato al 70% da Telecom Italia Media e al 30% da Rete A (gruppo L'Espresso). La valutazione dei cinque multiplex (tre appunto conferiti da Telecom e due da Rete A) si aggira sui 500 milioni di euro. Ora occorrerà definire come i valori e le quote partecipative muteranno una volta escluso un multiplex dall'alleanza.
La prima firma per l'operazione potrebbe arrivare in coincidenza con il consiglio di amministrazione di Telecom Italia Media fissato per il 4 marzo mentre il closing, conteggiati i termini per il vaglio delle Autorità, è atteso per il giugno prossimo
L'intenzione da parte dei due partner nelle frequenze televisive è quella poi di procedere in una seconda fase alla ricerca di un acquirente per la nuova società in modo da valorizzare al massimo l'asset e da consentire sia a Telecom sia all'Espresso di uscire dal business televisivo.