La battaglia è anche simbolica: Penguin è inglese e Random House è statunitense. Qualche mese fa, precisamente alla fine di ottobre, la notizia fu un fulmine a ciel sereno per qualcuno: Penguin Group e Random House si fondono per formare la più grande casa editrice al mondo, una fusione con un valore di 2,5 miliardi di sterline. Il 53% a Bertelsmann (non dimentichiamo che Random House è nata negli Stati Uniti ma che è stata acquisita dalla multinazionale tedesca Bertelsmann AG nel 1998) e il 47% a Pearson PLC. In realtà, l’operazione fu effettuata da Bertelsmann per bloccare Murdoch, il quale, attraverso il suo gruppo News Corp, era interessato a fare una proposta da 1 miliardo di sterline a Penguin Group.
I grandi gruppi uniscono le forze per non farsi la guerra nel mercato editoriale, sempre più in crisi. Gli ultimi dati di Penguin parlano di un aumento di una unità percentuale per quanto riguarda le vendite nel 2012 (per esempio il settore degli ebook sta correndo; nel Regno Unito ha duplicato le sue vendite in dodici mesi).
C’è da chiedersi se assisteremo a operazioni simili anche in Italia. Voi che cosa ne pensate?
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