Fuzztones, 27/12/12

Creato il 02 gennaio 2013 da The New Noise @TheNewNoiseIt

Osimo Stazione (AN), Funhouse Tatto Club.

Pubblico delle grandi occasioni per la data anconetana dei Fuzztones, gruppo di punta del garage revival negli anni Ottanta, che nel corso della sua lunga carriera ha mutato più volte pelle, base logistica e line-up sotto la guida costante di Rudi Protrudi, leader carismatico e padre-padrone della band. Il locale è letteralmente sold-out e sono molti coloro che si vedono costretti a tornare a casa o sostare al di fuori dello stesso per chiacchierare e bersi una birra in compagnia. Protrudi e i suoi, oggi di stanza in Europa, snocciolano brani rappresentativi di tutta la discografia, senza lasciare da parte i classici ma con una buona rappresentanza di composizioni più recenti. Questo a dimostrare come si tratti di un’entità viva e vegeta, non della classica operazione “oldies but goldies” a uso e consumo dei fan della prima ora. Non manca, inutile dirlo, un pesante effetto nostalgia in chi ha vissuto gli anni d’oro segnati dalla pietra miliare Lysergic Emanations, eppure la sensazione generale è quella di una festa transgender in grado di calamitare l’attenzione e l’entusiasmo di vecchie e nuove leve, per di più senza troppe distinzioni di background o scena di provenienza, visto che nel locale siamo ben assortiti come età e come look. Il tiro dei brani è quello grintoso e anthemico del migliore garage, con diversi picchi e una buona tenuta generale lungo l’intero set, grazie anche alle costanti interazioni tra Protrudi e il suo pubblico, che testimoniano sia l’esperienza sia l’invidiabile carica di questo rocker nato nei Cinquanta (a fare due conti, nel 2012 avrà compiuto sessant’anni). Tutto come da copione… o forse no, visto che alla fine le previsioni sono state superate e la serata è stata godibile e avvincente, con buona pace di chi temeva di trovarsi di fronte a una squallida messa in scena fuori tempo massimo, magari per tirare a campare con le vecchie hit. La possibilità di incontrare persone che si erano perse di vista da anni – e di riunire sotto uno stesso tetto amici venuti anche da fuori – ha reso questo concerto un piccolo evento e ha contribuito a renderlo davvero un’occasione speciale. Alla prossima, Rudi.

Le foto sono di Gabriele Santamaria.

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