Buon inizio di ottobre a tutti
Zara
Lo so, fa un po’ Lindor, ma rendiamoci conto che è originale, elegante, appariscente e adatto a molte. L’abito è realizzato da una parte superiore aderente al seno e alla vita, favorendo così la valorizzazione dei punti di forza della maggior parte di noi ragazze, che poi si allarga con un gonnellone a ruota rigido a metà tra l’ispirazione ’50s e il bon/chic. Non è troppo corto e maschera perfettamente fianchi e cuscinetti senza fasciare; è impreziosito da delle pietruzze sul collo e non ha bisogno, ovviamente, di ulteriori accessori chi lo indossa; basta quindi un paio di collant neri, tacchi alti e cappotto scuro, pochi fronzoli e via… Immagino che il rosso possa far “paura” a molte, data la quasi esagerazione del vestito, ma sicuramente chi lo compra farà un figurone
Rinascimento
Belli e prezzi modici. Forse l’unica pecca è la ripetitività: va bene che la squadra che vince non si cambia, però ogni tanto il brand potrebbe osare di più. Vi porto alcuni esempi: il primo abito è meraviglioso, ma troppo simile al mio acquistato nel 2009 (qui e qui potete vederlo meglio), il mio è di voile neri sovrapposti, qui si tratta di stoffa plissettata, ma l’idea di fondo dell’abito non cambia. Idem per la seconda coppia di vestiti. Quello in pizzo è delizioso, lo adoro, ma mi ricorda troppo l’abito di Desigual per cui avrei volentieri prosciugato il conto in banca ai saldi sivigliani (infatti la mia faccia è altamente evocativa), mentre il gonnellone in pied de poule ricorda quello del mio vestito a ruota della collezione 2011. Vabbè, se proprio voglio esser pignola, anche l’ultimo abito mi ricorda troppo quello della scorsa collezione p/e di Rinascimento, ma alla fine che importa? Sono tutti meravigliosi
Patrizia Pepe:
Semplice, color cioccolato al latte, elegante e chic al punto giusto perchè il gioco di trasparenze e pizzi ha richiami iperfemminili e sensuali. Come da moda ormai dallo scorso anno, il plissettato è tra noi, cruccio e delizia di molte, perchè spesso le pieghe diventano proibitive sulle curve sinuose. Unito a i colori caldi del bronzo, dell’oro o del senape, con gli accessori è facile giocarci in questo caso. Da abolire assolutamente il calzino, per piacere.
Pinko:
Comodo, elegante, di classe, molto corto ma non volgare grazie a una scollatura poco profonda, le paillettes lo impreziosiscono senza renderlo pesante. Io lo amo. L’ho amato dal primo momento, da quando l’ho visto appeso sulla rella che aspettava di essere indossato dalla mia amica. Sta bene su tutto, sta bene anche sui jeans! Prezzo: 325 euro. Una follia per poca stoffa di satin… ergo, ciò non toglie che possa farmene uno molto simile. Sì, lo so che dovrei esser più creativa ed evitare di copiare, ma come si fa non volerlo? Non posso permettermi l’originale, ma posso farne uno simile, con accorgimenti e idee diverse e mie. Mi è piaciuto molto anche l’abito liscio a tunica nero con maniche di velo ricoperte di paillettes. Semplicità e qualche luccichio sembrano essere le parole d’ordine di questa collezione di Pinko, peccato si esageri con i prezzi.