G come glamour e come Gabriele Di Mola

Da Aboutaphoto

G. Di Mola, dalla serie The eternal human incommunicability


Ciò che mi ha colpito alla prima occhiata, guardando le foto di Gabriele Di Mola, credo sia la sua capacità raccontare una piccola storia in un fotogramma. Un storia glamour, per giunta. Ci riesce attraverso i cromatismi, i giochi di luce, l'utilizzo di oggetti, ma soprattutto, a mio avviso, ci riesce per la sua ricerca di espressività di chi si trova davanti al suo obbiettivo.
Siamo tutti un po' stanchi di quelle faccine smorte, in pose da mummie o da gatte morte, con quei colorini slavati o troppo eccentrici che spesso ci propone la fotografia di moda. Qui invece il fashion si unisce a ricerca di originalità, delicatezza, femminilità e un tocco di fine ironia. Io penso che per una modella sia un privilegio lavorare con lui, perché, al contrario di molti, non cerca di “appiccicare” in faccia a chi ritrae un'espressione che lui ha in testa; al contrario, il suo scopo è fare in modo che la ragazza stessa “tiri fuori” il massimo delle sue capacità espressive.
Lo stare ad aspettare ore al telefono, pregando che squilli, poi, è una sensazione che ha provato chiunque abbia un ex... sarà per quello che alla fine, finiamo per strapparci i capelli?

G. Di Mola. dalla serie The eternal human incommunicability

G. Di Mola, dalla serie The eternal human incommunicability

G. Di Mola, serie Fashion