Sembrera' strano, ma il mio vero nome non e' Giupy. All'anagrafe sono Giulia, ma quando vado da Starbucks e chiedo il mio White Chocolate Mocha il nome che mi appioppano sulla tazza e' Julia. Il che va anche bene.
Purtroppo chiamarsi Giulia in America non e' una buona idea. Come non lo e' chiamarsi Giuseppe. Questo perche' gli Americani non hanno il suono G+I , e non lo capiscono. Non lo capiscono mai.Finche' parlo con la gente, di solito la butto sul ridere e spiego che sono Giulia "pronunciato come Julia Roberts" e lascio che la gente lo scriva come vuole.
Il problema e' quando la gente deve LEGGERE il mio nome. Una di quelle situazioni che piu' temo sono quelle cene/aperitivi/ pranzi di pseudo- networking dove devi conoscere gente e ti stampano un'etichetta appiccicosa da metterti addosso. Al che, i piu' poliglotti si avvicinano a me e, sbirciandomi l'etichetta che comunque vada e' sempre troppo vicina alle tette, tentano un "Julia?" pronunciato allo spagnolo. Che va comunque bene. Poi ci sono quelli che tentano letture piu' fantasiose. Tipo:
GhiliaGuliaGolina (Golina e' come mi chiama la mia estetista qui ed e' un po' il mio nome preferito)
Ovviamente, cosi' come la gente non sa pronunciare il mio nome, non lo sa nemmeno scrivere. Il che in realta' va tutto a mio vantaggio, perche' i miei alunni non riescono mai a fare lo spelling del mio nome e le loro
GuiliaGouliaGiouliaJulia (della serie, risolviamo il problema alla radice) Glumia (vi autorizzo a chiamarmi Glumia d'ora in poi, perche' e' in effetti un gran bel nome)
Il momento piu' tragico della mia esistenza statunitense e' stato quando, al telefono, dovevo fare lo spelling del mio nome all'agenzia del gas e della luce. Perche' ovviamente l'impiegato continuava a scrivere Julia, oppure Guilia, o a fingere che la linea saltasse.Io: "I will spell it for you.. G"Lui: "J?"Io: "No, G..."Lui: "ah!, D?" Io (meditando di cambiare il mio nome in Duilia) "no, is G like.. Germany!"Lui (Con l'aria di aver capito tutto) "Ahhhhhh! Z like Zebra"
(gia', perche' "Piazere, venco dalla Zermania)
Per tutto il tempo della telefonata, ho avuto in mente questa canzone:
Ho piu' di una volta sperato che il mio nome fosse piu' semplice, tipo Nina, o Paola, o Vic.. qualcosa insomma che gli Americani capiscano.
Pero' c'e' sempre chi sta peggio. Almeno non sono uno di quegli Italiani espatriati che hanno la sventura di chiamarsi Andrea e di essere presi per delle donne ( o dei trans) da tutti quegli altri popoli per cui Andrea e' appunto un nome femminile..