Alla Great Exhibition (Grande Esposizione Universale), tenutasi a Hyde Park, nel 1851, i visitatori poterono usufruire dei servizi igienici installati da George Jennings, un idraulico di Brighton. Il primo gabinetto pubblico, inaugurato in città, il 2 febbraio 1852, era per soli uomini, e si trovava al 95 di Fleet Street. Un altro, per “signore”, venne aperto l’11 febbraio dello stesso anno, al 51 di Bedford Street, a Strand. Quasi tutti i bagni pubblici vittoriani erano per gli uomini, pochissimi per le donne. La logica era che gli uomini si intrattenevano più delle donne lontano da casa, sia per lavoro che per piacere. Gli orinatoi erano anche più economici da costruire e installare. Lo scrittore socialista George Bernard Shaw avviò una campagna per aumentare il numero di strutture destinate alle donne. Queste, in realtà, si moltiplicarono solo con i cambiamenti sociali del secolo successivo. Geoffrey Fletcher, rinomato artista, autore e conoscitore di una Londra non convenzionale, dedicò un capitolo del suo libro, The London Nobody Knows (1962), ai bagni pubblici londinesi, in particolare quello per “signori” di High Holborn, tutto in marmi e ferro battuto, le cui cisterne in vetro trasparente, erano abitate da pesci rossi. Questi bagni furono immortalati nel documentario che porta lo stesso titolo, presentato da James Mason, e realizzato nel 1967.
Non sono molti i gabinetti vittoriani che sopravvivono oggi a Londra. Veri gioielli di architettura urbana, si segnalano per le fantasiose ringhiere in ferro battuto, con i gradini che conducono sotto livello stradale. In SE4 e dintorni, resta poco o niente: in tempi recenti, sono stati incredibilmente rasi al suolo i bagni pubblici di New Cross, un progetto originale dell’architetto scozzese Alexander Greek Thomson (1897), con bella colonnina di aerazione, a motivi egizi. Tuttavia, di quelle toilets che ancora sopravvivono in città, alcune stanno rinascendo a nuova vita.
A Kennington, un comitato di cittadini si è riunito per salvare le “gentlemen toilets” vittoriane, costruite nel 1898, e farne ”ArtsLav“, circolo culturale, con spazi per eventi, mostre e incontro di tipi creativi.
Invece, due giorni fa, a Fitzrovia, al 27a di Foley Street, un altro gabinetto per gentiluomini vittoriani è stato riaperto, in una nuovissima veste. In “The Attendant“, questo il nome del locale, le ceramiche vittoriane e gli accessori originali costituiscono l’ambientazione eccentrica per un bar espresso e tavola calda indipendente.