Questo libro è scorrevole, intenso, accurato e piacevole, per quanto affronti tematiche complesse quali l‘accettazione e gli abbagli dell’esistenza.
Siamo nell'umida provincia di Macondo, un luogo irreale e lontanissimo da noi e dal nostro modo di vivere e pensare. La storia è quella di un colonnello che ha partecipato con spirito e corpo alla guerra civile assieme a Aureliano Buendia, che gli amanti di Márquez ricorderanno e il cui mondo viene citato sottilmente più di una volta; l’uomo aspetta fiducioso la sua pensione da quindici anni, recandosi imperterrito e ottimista all'ufficio postale per sentire ogni venerdì la stessa triste risposta.
È un uomo forte, che non concepisce sconfitta, ostinato e in lotta perenne con il destino.Ad attenderlo a casa vi è la moglie malata di asma, una donna che gli si contrappone in un denso duello emotivo, dal carattere concreto e realista, quasi infastidita dall'atteggiamento fiducioso, talvolta quasi patetico, che caratterizza il marito.Nel loro giardino vi è un gallo, invidiatogli dai compaesani: esso apparteneva al figlio morto in uno scontro con la polizia e rappresentante, come in sottile metafora, della speranza e al tempo stesso della profonda nostalgia che caratterizzano il colonnello.Il destino dei due è legato allo scorrere del tempo e alla vita dell’animale: senza quasi più danaro il colonnello nutre il gallo anche con le ultime briciole del suo cibo, con l’intento di portarlo ai combattimenti clandestini, sicuro della vittoria della sua battaglia e del seguente guadagno.Non c’è un lieto fine e il rapporto tra i due coniugi si manterrà irrisolto nelle loro differenze fino alla fine del libro: durante la lettura si capisce quanto questo sia inevitabile e quanto il finale aperto lasci il compito del pensiero al lettore.
Lo stile è più semplice rispetto ad altri capolavori di Márquez, ma le descrizioni sono ottime e assolutamente riconoscibili nella sua scrittura, minuziose seppur brevi, d’impatto e notevolmente malinconiche. In poche pagine sentirete addosso le sensazioni dei protagonisti, la rassegnazione e l’immobilità della loro vicenda.I due caratteri sono così ben delineati, anche in poche pagine, che quello del colonnello è un personaggio che resterà nel cuore per molto tempo dopo la lettura, facendo riflettere molto su argomenti importanti: sull'anzianità e sul momento in cui la stanchezza del corpo fa ingegnare la mente per trovare una nuova ragione agli ultimi anni di vita, sulla dignità di arrivare alla morte, sulla povertà e sull'amore di due persone che si stanno accanto per decadi senza cedere, sulla fiducia, sull'attesa che lui e la moglie vivono quotidianamente.
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Gabriel García Márquez, Nessuno scrive al colonnello - Oscar Mondadori, edizione 1996 "Scrittori del Novecento" (n. 576); pgg. 84.
N.d.r. Nel 1999 è uscito l'adattamento cinematografico diretto da Arturo Ripstein e con Selma Hayek tra i protagonisti.