Gabriele Salvatores e l’inaspettata svolta fantasy. “Il ragazzo invisibile” trailer.

Creato il 05 dicembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il cinema italiano sta piano piano tornando agli antichi splendori, soprattutto per merito di una nuova generazione di registi che, staccandosi dal modello del film sulla crisi tardo-adolescenziale dell’adulto o dal genere trash stile fratelli Vanzina, hanno puntato su temi più ricercati ed originali e su uno stile per ognuno differente e profondamente distintivo.

Dopo gli anni Settanta e i suoi Michelangelo Antonioni, Bernando Bertolucci e Gianni Amelio, infatti, il cinema italiano ha vissuto una fase di stallo e, in qualche caso, di profonda crisi culturale. Episodi come il cinema di Nanni Moretti o di Roberto Benigni erano in qualche modo isolati, in un contesto che invece tentava di collocarsi su una fascia di audience più negativamente popolare. A partire dagli anni ’90 del secolo scorso, però, sono entrati in campo registi come Marco Tullio Giordana (Pasolini, un delitto italianoI cento passiLa meglio gioventù), Paolo Sorrentino (Le conseguenze dell’amoreThis must be the placeLa grande bellezza) e Gabriele Salvatores (MediterraneoPuerto EscondidoIo non ho paura).

Proprio il prossimo 18 dicembre uscirà nelle sale il nuovo film di Salvatores, Il ragazzo invisibile, che ci mostrerà una versione del regista a noi ancora sconosciuta: il suo lato fantasy, dal momento che l’opera è incentrata sulle figure dei super-eroi. Eroi analizzati, però, da un punto di vista innovativo, ossia quello degli adolescenti e dei bambini. Film particolare anche perché prodotto interamente in Italia, da case di produzione e aiuti italiani e con un budget low-cost: una scommessa che Salvatores si dice in grado di vincere, essendo l’innovazione di temi e generi una delle sue cifre stilistiche.

Photo credit: eutidemo / Foter / CC BY-SA

La carriera cinematografica di Gabriele Salvatores inizia nella seconda metà degli anni Ottanta con la regia di Sogno di una notte di mezza estate, ispirato alla celebre commedia di Shakespeare: con questo film tenta di coniugare teatro e cinema, realismo e magia. Tuttavia, è nel 1991 che giunge la consacrazione definitiva del suo talento: Salvatores vince il Premio Oscar per il miglior film straniero con Mediterraneo. Da quel momento in avanti, il tentativo di Salvatores è stato soprattutto di non ripetersi, di tentare vie che ad altri venivano precluse; insomma di utilizzare la nomea e il prestigio di un Oscar per percorrere nuove strade. Passa dunque da denunce sociali sulla condizione del Mezzogiorno ad atmosfere cyber e fantascientifiche, con il grande successo di Nirvana, film del 1997 che si impone come opera italiana di fantascienza col maggiore successo di pubblico e che gli vale un premio alla carriera nel 2013, sedici anni dopo la sua uscita.

Negli anni Duemila Salvatores si concentra su film ripresi da altre opere artistiche, che siano romanzi o commedie teatrali. Escono così due film ispirati ad altrettanti romanzi di Niccolò Ammaniti, scrittore pulp italiano i cui personaggi preferiti sono bambini con la passione delle biciclette e con delle famiglie alquanto insolite alle spalle. Questi due romanzi di Ammaniti sono Io non ho paura e Come Dio comanda. Le successive opere di Salvatores sono Quo vadis, baby?, ispirato al romanzo di Grazia Verasani; Happy Family, tratto da un’opera teatrale di Alessandro Genovesi; il contestato Educazione Siberiana, ispirato alla storia familiare autobiografica narrata da Nicolai Lilin nel suo omonimo romanzo.

La carriera di Gabriele Salvatores è costellata di premi ed onorificenze, che lo hanno reso uno dei registi di punta del rinnovato cinema italiano. La sua nuova virata di genere, che si ispira alla corrente fantascientifica del cinema degli anni Novanta, è un’apertura ad un nuovo modo di fare cinema, sia nella sceneggiatura che nella produzione. I risultati del 18 dicembre saranno una conferma, o una smentita, dell’ennesima intuizione geniale del regista italiano.

Link alla pagina Wikipedia di Gabriele Salvatores.

Tags:Educazione Siberiana,Gabriele Salvatores,Marco Tullio Giordana,Mediterraneo,Paolo Sorrentino

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