GNESSULÒGO
Tra tutta la gloriolamessa a disposizionedel succhiante e succhiellato verdedi radura tipicamente montellianacirchi in ascese e discese e - come gale -arboscelli vitigni stradine là e quiaffastellate e poi sciorinatein una soavissima impraticità ahah veri sospiri appena accennati eppur più che completilietezza ma non troppacome un vino assaggiato e lasciato - zich - a metàdall'intenditore che subito via sgroppavaghezza ma certo intrecciatadi imbastiture e triangolazioni,di arpeggi e poi amplessi boschivi(è così che bosco e non-bosco in quieta pazzia tu coltivi)
mentre senza sottintesi
di niente in niente distilla se stesso (diverbio)
e invano perché gnessulògo
mai a gnessulògo è equivalente e
perché qui propriamente
c'è solo invito-a-luogo c'è catenina
di ricchezze e carenze qua e lì lì e là
- e chi vivrà vedrà -
invito non privo di divine moine
in cui ognuno dovrà
trovarsi
e altrettanto disinserito
per potersi fare, in ultimo test di succhio
e di succhiello,
farsi yalina caccola, gocciolo di punto-di-vista
tipico dell'infinito quando è così umilmente irretito...
Gale, stradine, gloriole, primaverili virtù...
Ammessa conversione a U
ovunque.