Ventinove giugno: festa di San Pietro e Paolo. Patroni della capitale d’Italia e di tante altre citta’ e paesi. Fra i quali, nel cuore del Salento, c’e’ Galatina, centro di poco meno di trentamila abitanti, situato venti km a sud di Lecce. Dal variegato ed interessante patrimonio architettonico che stuzzica la curiosita’ di molti turisti – anche stranieri – attratti pure dalle leggende ispirate al tarantismo.
La notte fra il 29 ed il 30 giugno – sebbene di donne indiavolate morse dal ragno non se ne vedano piu’ – la cappella di San Paolo (in via Garibaldi, in pieno centro storico), viene presa d’assalto alle prime luci dell’alba, nella speranza che d’incanto si materializzi una donna in preda alle convulsioni. E non fa nulla se alla fine i contorcimenti delle “pizzicate” si vedano, in pratica, nella finzione danzata della pizzica salentina, il cui ritmo dei tamburelli sarebbe panacea utile a scacciare l’isterismo delle tarantolate.
Dal tempio del fenomeno isterico-religioso del ‘700 allo splendore della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, i passi sono brevi. Eh si’, perche’ bastano cinque minuti a piedi lungo il basolato che parte da piazza San Pietro (dove si erge la Chiesa Matrice dedicata ai protettori di Galatina), e giungere nella piazzetta Orsini. Li’, maestoso, appare uno degli edifici sacri piu’ belli del Salento, eretto – fra il 1369 ed il 1391 – per volere di Raimondello Orsini del Balzo, folgorato da un pellegrinaggio compiuto sul Sinai dove aveva visitato, fra l’altro, l’omonimo celebre convento.
Tre navate in stile romanico pugliese che mette insieme gotico, romanico e bizantino, piu’ contaminazioni normanne. Sono gli affreschi – commissionati da Maria D’Enghien, sposa del conte Orsini – a rendere famosissima la Basilica. Cicli pittorici, divisi in 150 scene, praticamente estesi in ogni dove. Immane e fantastica l’opera pittorica realizzata da Francesco d’Arezzo (periodo centrale il 1435), cosi’ straordinaria da fare valutare dagli studiosi la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria seconda solo a quella di San Francesco ad Assisi.
Dovunque angeli, arcangeli, cherubini e serafini. Tra le innumerevoli reliquie che formano il tesoro della Basilica, merita menzione un dito di Santa Caterina che Raimondello Orsini avrebbe staccato con un morso alla Santa mummificata nella chiesa sul monte Sinai in occasione del pellegrinaggio. La splendida chiesa – peraltro con un magnifico chiostro adiacente – e’ stata dichiarata Basilica Minore Pontificia nel 1992.
Tante altre affascinanti chiese ed altrettanti eleganti palazzi baronali fanno di Galatina uno straordinario punto di appoggio per una vacanza assolata nel Salento.
Francesco Rella @Fallo Sapere