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Galleria Anna D’Ascanio ROMA: WINFRED GAUL – mostra in collaborazione con Galleria Peccolo di Livorno

Creato il 24 aprile 2013 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo
Galleria Anna D'Ascanio - mostra WINFRED GAUL Due anni a Roma - W.Gaul oggetto mistico 1961

Galleria Anna D’Ascanio – mostra WINFRED GAUL Due anni a Roma – W.Gaul oggetto mistico 1961

Galleria Anna D’Ascanio – mostra: WINFRED GAUL Due anni a Roma – opere 1959-1962. In collaborazione con Galleria Peccolo di Livorno. Inaugurazione: giovedì 16 maggio alle ore 18,00. L’expo dedicata a Wifred Gaul prosegue fino al 30 giugno 2013 alla Galleria Anna D’Ascanio di via del Babuino 29 Roma (MAPPA). A dieci anni dalla scomparsa dell’artista (Winfred Gaul Dusseldorf 1928 – Kaiserswerth 2003) la Galleria Anna D’Ascanio di Roma in collaborazione con la Galleria Peccolo di Livorno gli rendono  omaggio programmando una mostra in cui sono presentate opere che l’artista tedesco ha dipinto nei suoi soggiorni italiani e in particolare a Roma tra la fine del 1959 e gli inizi del 1962. Le sue frequentazioni romane, come si mostra nell’ampio catalogo – con prefazione di Enrico Crispolti – erano nel “mileu” artistico dell’epoca: la Galleria La Salita di Liverani, La Tartaruga di Plinio De Martiis e in seguito alla Galleria Sargentini dove Gaul esporrà, appunto, i quadri realizzati in quei mesi della serie “Oggetto Mistico” oppure “Oggetto Romano” e “Oggetto di Contemplazione”. >  

Nel catalogo, a cura delle Edizioni Peccolo che accompagna la mostra di Winfred GAUL, il testo di Enrico Crispolti ricorda la sua amicizia con l’artista e il clima culturale romano da loro vissuto in quegli anni; Rolf Lauter nel suo scritto ripercorre le opere della fine degli anni dell’informale di Gaul che definisce come i germogli della pittura analitica. Una succinta memoria di W.G. e l’Italia, raccolta dalle sue lettere ad opera di Roberto Peccolo, chiude la parte scritta del catalogo.

Insieme con una breve biografia relativa ai suoi viaggi italiani e soggiorni di lavoro e l’elenco completo delle sue mostre vi sono riprodotte tutte le opere che saranno in mostra. Da alcune carte e piccoli quadri ancora di impianto post informale del 1958-59 sino alle superfici quasi monocrome su carta e su tela del 1961-62. Chiude la rassegna dei  dipinti il significativo quadro “Oggetto Mistico” del 1961.

Galleria Anna D'Ascanio - mostra WINFRED GAUL Due anni a Roma - W.Gaul O.T. 56-61 1961

Galleria Anna D’Ascanio – mostra WINFRED GAUL Due anni a Roma – W.Gaul O.T. 56-61 1961

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Enrico Crispolti – Ri-ricordando Winfred Gaul a Roma

I due anni romani di Gaul fra scorcio dei Cinquanta ed esordio dei Sessanta (mezzo secolo fa!) li ricordo bene inquadrandoli subito  in una duplice prospettiva. Quella del primo incontro con la sua pittura; e quella della conoscenza e frequentazione del personaggio, e del mio impegno critico (anzi storico-critico) sul suo lavoro, nel tempo.

Galleria Anna D'Ascanio - mostra WINFRED GAUL Due anni a Roma - W.Gaul Roma 1961 Liverani

Galleria Anna D’Ascanio – mostra WINFRED GAUL Due anni a Roma – W.Gaul Roma 1961 Liverani

La prospettiva del primo intercettamento del suo lavoro, mi riporta appunto a prima che ci conoscessimo personalmente, negli anni in cui stavo studiando storicamente l’Informale, non soltanto europeo. Dunque il quadro di riferimento era appunto la sua iniziale esperienza fra le ultime leve di una vena di “astrazione lirica”, di movenza gestuale, alla quale era attento un giovane critico come Restany, in un quadro appunto europeo, ma anche particolarmente tedesco (intorno alla famosa Galerie 22, a Düsseldorf che era allora, come la Renania, il fulcro dell’attività artistica tedesca, occidentale).

La prospettiva della frequentazione riguarda invece l’incontro a Roma, avvenuto durante la sua permanenza di lavoro nella primavera 1961. E da allora durata assai a lungo, sia pure in progressivo allentamento per le distanze rispetto ai suoi frequenti spostamenti, non soltanto in Europa.

Frutto delle frequentazioni romane è stato il consistente testo (storico e insieme interpretativamente attuale) con il quale lo ho presentato in catalogo in due importanti personali, nell’autunno del 1961 stesso, nella Galleria Blu, di Peppino Palazzoli a Milano (allora punto di riferimento per la molteplicità di interessi e la solidità dell’impegno di supporto), e nella primavera del 1962, a L’Attico, di Bruno Sargentini, inserendolo nell’estate seguente nella grande rassegna internazionale Alternative Attuali nel Castello Spagnolo de L’Aquila (la prima delle tre edizioni di questa iniziativa espositiva che ha proposto il modello di mostra “critica”, di taglio saggistico)  (………..)

Frutto infine della memoria di quella lunga frequentazione è proprio il ricordo del dialogo romano che Roberto Peccolo ha pubblicato nel catalogo della mostra, nel 2009, a sei anni dalla scomparsa, dedicata appunto ai suoi dipinti strutturalmente rigorosissimi ma di accesa tensione lirica interna, vibranti quasi musicalmente; appunto di metà anni Settanta. (…….)

Roma insomma era molto viva, certamente come non ora. Perché? La ragione credo che fosse la disponibilità al confronto e al dibattito critico (più che in galleria, la sera in trattoria); dibattito che si fondava su un confronto fra generazioni diverse. Da quella del magistero di Lionello Venturi, alla presenza intelligente quanto prudente della generazione successiva degli Argan e dei Brandi, a quella azzardata e innovativa dei giovani, che andava da Ponente, a Calvesi, al sottoscritto. Si guardava, si leggeva, ci si confrontava, non si aveva timore del dibattito ed eventualmente dello scontro. Un testo poteva provocare scompiglio (come il mio per la straordinariamente potente mostra di Vacchi a L’Attico nel 1958).

Pare di sognare, ricordandolo, oggi che qualsiasi cosa si scriva nessuno la leggerà seriamente, ed è destinata a futura memoria. Imperando il perbenismo quietistico dell’ufficialità soporificamente lobbystica e abominevolmente redditizia. E Gaul in quel dibattito, a suo modo, portava le ragioni d’una riflessione in proprio in particolare sulla cultura del colore, che ancor oggi rimane un inalienabile componente d’identità del mondo della comunicazione visiva. Anzi sul colore emotivamente inverato soprattutto nel segno.

Quella era la Roma che amava frequentare, quella la Roma sullo sfondo della quale dialogavamo, ci informavamo e discutevamo.

Enrico Crispolti  (aprile 2013)

Galleria Anna D'Ascanio - mostra WINFRED GAUL Due anni a Roma - W.Gaul O.T.sept.59 16-1 1959

Galleria Anna D’Ascanio – mostra WINFRED GAUL Due anni a Roma – W.Gaul O.T.sept.59 16-1 1959

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ANNA D’ASCANIO e ROBERTO PECCOLO vi invitano alla mostra

WINFRED GAUL Due anni a Roma – opere 1959-1962
Galleria Anna D’Ascanio di Roma

Inaugurazione della mostra: giovedì 16 maggio alle ore 18,00

Periodo espositivo: da giovedì16 Maggio al 30 Giugno 2013

galleria anna d’ascanio
associazione culturale
via del babuino 29, 00187 Roma
tel . 06 36001804 - fax 06 3242642 - e-mail: [email protected]
lun / ven 15.30 – 19.30  / mattina, sabato e festivi su appuntamento

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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Anna D’Ascanio, Roberto Peccolo e l’ufficio stampa della Galleria Anna D’Ascanio di ROMA per le notizie e le immagini della mostra WINFRED GAUL Due anni a Roma – opere 1959-1962

Giancarlo Ricci
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