La GAM di Milano ha sede nella villa ideata tra il 1790 e il 1769 su progetto di Leopoldo Pollack: Villa Belgiojoso.
La Villa è una costruzione di tre piani avente due ali avanzate più basse che vanno a delimitare una corte d'onore. Nella Villa si distinguono due facciate principali, delle quali è però la seconda, nascosta alla vista perché in affaccio sul giardino, ad essere la più importante dal punto di vista artistico e figurativo.
Il giardino all'inglese della Villa, il primo a Milano, è stato progettato su commissione del conte di Belgiojoso dall'architetto Pollack con la collaborazione del conte Ercole Silva. Oggi il parco, con al centro un laghetto, è aperto solo alle famiglie con bambini da 0 a 12 anni.
Il percorso espositivo inizia al pian terreno con le opere neoclassiche di Appiani, Bossi, Canova e Hayez. Proprio in una delle sale di questo piano (Sala III) venivano svolti fino a pochi anni fa i matrimoni civili.Al primo piano, dopo lo scalone monumentale, tre intere sale di ritratti introducono ai capolavori del Romanticismo, della Scapigliatura, del Divisionismo e del Realismo. Sale monografiche sono invece dedicate ai fratelli Induno, Piccio, Cremona, Ranzoni,...Conclude il percorso di visita la Collezione Grassi che si trova al secondo piano, con i suoi capolavori di pittura italiana ed europea del XIX secolo insieme ad alcuni manufatti orientali.
Durante la XIII Settimana della Cultura, la GAM ha presentato, ogni giorno, un quadro differente che, per diversi aspetti, poteva essere significativo in quest'anno di festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia.Uno dei quadri selezionati è questo ritratto di Giuseppe Garibaldi realizzato da un autore anonimo nel 1850.
Questo quadro, solitamente non visibile, ben ritrae i tratti che Alexandre Dumas ha menzionato nelle sue memorie, così come hanno fatto autori più famosi come Induno .
Garibaldi è stato però rappresentato anche su supporti meno "convenzionali" come orologi da tavolo e parascintille.Dal punto di vista letterale, una descrizione originale di Garibaldi ci viene fornita da E. Gavazzoni del poema "I lunatici", che tra l'altro ha ispirato il film di Fellini "La voce della luna". In questo componimento l'eroe dei due mondi viene descritto come un uomo mosso da forti passioni, ma molto distratto e confusionario, che molto spesso confonde il passato con il presente.Proprio questa descrizione dissacrante sembra calzare perfettamente al condottiero rappresentato nel quadro anonimo che veniva presentato.
Galleria d'Arte Moderna di Milanovia Palestro 16, MilanoOrari: da martedì a domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30Ingresso gratuitogam-milano.com