5 maggio 2015 Lascia un commento
Date le premesse, che ci sono andato a fare quindi? Innanzitutto per cio’ che concerne la Galleria d’arte moderna, parliamo di opere del XIX e primissimo XX secolo, quindi rientriamo nel mio cerchio, poi confesso che la visita alla mostra su Boldini a Forli’, ha acceso un interesse particolare ai macchiaioli fiorentini, gruppo al quale appartenne e che verso la meta’ dell’800 diede una sferzata fondamentale verso il ben piu’ noto impressionismo francese al quale comunque preferisco gli antesignani nostrani.
Ecco quindi che un’antica struttura, antica di concezione intendo, con opere anche al di fuori del normale giro di mostre, puo’ divenire interessante.
Sale organizzate in ordine cronologico e cio’ mi piace, il contesto che dire, e’ storia essa stessa e nel centro del percorso che e’ anche il centro della storia del secolo decimonono.
Macchiaioli si diceva e macchiaioli sono stati con scoperte importanti, talvolta stupefacenti che i soli libri non hanno saputo regalarmi.
I chiaroscuri di Telemaco Signorini ad esempio vanno visti dal vero, serve sentire i colori di paesaggi e vedute, la plasticita’ dei corpi che pur colti nell’istante divengono figure cosmiche, iconiche. Cio’ vale per molti altri, Giovanni Fattori anzitutto ma anche nel meraviglioso Adriano Cecioni e le sue straordinarie sculture.
Purtroppo per ragioni ignote, manutenzione forse, le ultime sale quelle percio’ dei primi del novecento, erano chiuse e si e’ arrivati giusto ad un Boldini in ottima compagnia. A questo proposito, e’ vero che sulla biglietteria scorreva l’informativa di 5 o 6 sale chiuse, ma sono numero senza contesto per chi visita per la prima volta e sapendo che mancavano le ultime sale, ovvero gli inizi del secolo scorso, forse avrei evitato ma sono certo che pochi se ne saranno lamentati, per i motivi esposti sopra.
(Segue)