La trama (con parole mie): i Sette regni sono scossi da tumulti, preoccupazioni e giochi di potere, dal profondo Nord alle terre dei selvaggi Dothraki, signori dei cavalli. Oltre Winterfell, lungo la grande barriera che protegge il mondo conosciuto dalle terre dei Bruti, i guardiani Nightwatch tremano all'idea della discesa delle creature che vivono oltre l'imponente frontiera, mentre il sovrano Robert propone al suo vecchio compagno d'armi Ned Stark di prendere il posto del defunto Jon Arryn come suo Primo Cavaliere.Nel frattempo, si moltiplicano i giochi di potere orchestrati dai subdoli Lannister, mentre la dinastia caduta dei Targaryen cerca in Khal Drogo un alleato potente per tornare nel Continente e reclamare il trono che un tempo era occupato proprio dalla loro casata.
Evidentemente, Misfitsera destinata a non essere la sola, grande sorpresa di questo 2011 sul piccolo schermo: quasi dal nulla, sotto l'egida di un nome non sempre altisonante come quello di David Benioff - sceneggiatore de La 25ma ora, è vero, ma anche di obbrobri come Wolverine: le origini o Troy -, è sbucata Game of thrones, tratta da una serie tuttora in corso di romanzi fantasy e destinata a rivitalizzare il genere quanto e forse più della trilogia dedicata al Signore degli anelli. Mescolando le atmosfere dei lavori di Peter Jackson agli intrighi dei Tudors, spruzzando il tutto con litri e litri di sangue e morti a profusione neanche fossimo ben segregati nel carcere di Oz, gli autori confezionano una delle proposte più interessanti degli ultimi anni che il piccolo schermo abbia regalato agli spettatori, azzeccando personaggi, cast, caratterizzazioni ed uno stile narrativo ad un tempo classico e terribilmente moderno.Senza perdersi in troppi giri di parole per quanto riguarda la sceneggiatura - che pare perfettamente funzionale nonostante le ovvie riduzioni dovute al legame con il romanzo e alle conseguenti sbavature del caso - e la regia, la confezione - grande produzione segnata da una visione assolutamente autoriale - e gli effetti, occorre dare credito soprattutto alla varietà di personaggi presenti - una via ideale per conquistare fette di pubblico variegate e numerose - e ad un cast semplicemente perfetto: da Sean Bean - che ricorderanno tutti i fan del suddetto Signore degli anelli nel ruolo di Boromir - a Jason Momoa - fresco fresco protagonista del remake di Conan - passando attraverso Lena Headley - la Gorgo di 300 - e l'irresistibile Peter Dinklage - visto nel piacevole The station agent e in Funeral party -, tutti, dai più a meno famosi, paiono in parte e perfettamente calati nella realtà della narrazione, aggiungendo ulteriore credibilità ad un'opera già di per sè assolutamente di valore.Tornando ai personaggi, la varietà di caratteri, intenti e percorsi è tale da riuscire a catturare l'attenzione di un ampio spettro di utenti, mantenendola grazie ad una gestione delle numerose sottotrame equilibrata e quasi sempre tesissima, anche e soprattutto nei momenti in cui l'azione lascia il posto agli intrighi e ai confronti verbali tra i personaggi: personalmente, devo ammettere di avere trovato numerosi "preferiti" nel corso di questa prima stagione - raramente accade, di solito mi concentro su un solo protagonista -, dal già citato Ned Stark ai suoi figli Arya e Jon Snow, senza dimenticare l'acutissimo Tyrion Lannister e la selvaggia e dirompente coppia formata da Daenerys Targaryen con il suo consorte, il feroce Khal Drogo.Quel che è sicuro è che la carne al fuoco per la seconda stagione - attesissima per la primavera 2012 - è molta, complici i massacri, le morti ed i voltafaccia avvenuti nei due episodi conclusivi di questa prima, incredibile annata: resta assolutamente incerto il destino del trono di spade, così come quello della Barriera e dei ruoli che ricopriranno gli aspiranti sovrani Robb Stark e Daenerys Targaryen, senza contare che i Lannister paiono nati per sopravvivere anche nelle condizioni più avverse.Certamente assisteremo ad altre morti, battaglie, complotti, accordi stipulati in nome del potere e del fascino che lo stesso esercita sull'Uomo, sia esso mosso dall'onore, dall'amore, dall'odio, dalla vendetta o dal semplice gusto di esercitarlo: quello che è certo è che la battaglia per i Sette Regni è appena cominciata, ed il tributo di sangue che chiederà sarà certamente alto.
and times when I've cried
when my prayers they were answered
at times when I've lied."
Iron maiden - "No prayer for the dying" -