Game of Thrones - Terza Stagione (2013)

Creato il 13 giugno 2013 da Frank_romantico @Combinazione_C

Nota Bene: non ci sono spoiler ma si potrebbe intuire qualcosa dalla lettura di questo post. se non avete ancora visto la stagione pensateci bene se leggere o meno.
Ed ecco che Domenica scorsa si è conclusa la terza stagione di Game of Thrones. Ovviamente parlo della programmazione made in U.S.A., che qui da noi chissà quando la vedremo in chiaro. Anzi, forse dovremmo chiederci "se" la vedremo in chiaro, vista la reazione dell'AIART (Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Televisione) che ha chiesto la sospensione della messa in onda. Ma si sa, la violenza, il sesso e il fantasy danno fastidio nel nostro paesino bigotto. Ma tralasciamo questo argomento e concentriamoci sulla stagione appena conclusa. Della prima e della seconda ne ho parlato qui mettendo in evidenza tutti i pregi di una serie che è già diventata cult, un fenomeno che è riuscito a coinvolgere tante tipologie diverse di spettatori arrivando a livelli di hype che non vedevamo dai tempi di Lost o di Sopranos per quanto riguarda un prodotto televisivo. 
Ma sto menando il can per l'aia. Quello di cui vorrei parlare è altro e qui una domanda sorge spontanea: quanto è riuscito questo terzo capitolo della serie Trono di Spade (ecco l'indecente traduzione italiana del titolo)? Ecco, non è facile rispondere. La riuscita è stata sicuramente altalenante a causa di un alternarsi di puntate più e meno riuscite. La cosa non stupisce considerando la mole immensa di avvenimenti e personaggi coinvolti. Parliamo pur sempre di un prodotto tratto da una serie di romanzi (cult anche questi) dall'impianto corale e sappiamo quanto sia difficile adattare un'opera letteraria - immensa - per il piccolo (e il grande) schermo. Ed ecco quindi che episodi assolutamente interessanti hanno ceduto il passo a veri momenti di noia, probabilmente perché non tutti i personaggi e le situazioni sono ugualmente riuscite. Inutile cercare di ricapitolare tutto, inutile citare una marea di nomi per poi rimanere impantanati in un elenco che non dice poi molto, tanto chi segue sa e chi non segue sbaglia a prescindere. 
Allora di che parliamo? Parliamo di Arya Stark che in poco tempo è diventata il vero e proprio idolo della serie? O della strana coppia che lei e il Mastino formano? Oppure potremmo parlare dei sempre verdi Tyrion e Tywin Lannister, contro cui è impossibile vincere uno scontro verbale, o di VarysPetyr Baelish e della loro diversa visione di come servire un regno. E come tralasciare l'evoluzione e umanizzazione di Jaime Lannister, il povero traditore Theon Greyjoy, il pazzo e sanguinario baby Joffrey, il mono-espressivo Jon Snow e la bellissima conquistatrice (o liberatrice?) Daenerys Targaryen e i suoi draghetti? Di sicuro abbiamo imparato che è meglio non affezionarsi a nessuno di questi personaggi, tanto poi arriva un matrimonio rosso come un altro e si finisce in un bagno di sangue. Ma non ho intenzione di spingermi troppo in là con gli spoiler (che poi non ce ne sono). Alla fin fine ci troviamo di fronte ad una produzione variegata che tenta di fondere fantasy, sangue, sesso e romanticismo, senza rinunciare ad una vena drammatica e a una ironica. E così si ride, si piange, ci si esalta e ci si annoia. Ma sicuramente non si sta nella pelle nell'attesa di una nuova stagione. E credo che l'importante sia proprio questo. Sperando che dopo una terza riuscita a metà (riuscita soprattutto la seconda parte), la quarta si ristabilisca sugli standard della prima. 
L'unica cosa certa è che l'episodio numero 9 (se non lo avete ancora visto rimediate) non sarà facile da dimenticare. 


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