Gamebiz: sviluppare videogiochi per gioco, con sbattimenti assolutamente autentici

Creato il 19 ottobre 2010 da Eldacar

Qualche giorno fa, avevo scritto due righe su un gioco iPhone spettacolare chiamato Gamedev Story. Il gioco si propone come una vera "simulazione di studio di sviluppo" e simula, per l'appunto, (quasi) tutti gli aspetti gestionali di una software house ripercorrendo però i 20 anni dell'industria in chiave ironica, grazie anche a uno stile veramente troppo cool per essere ignorato.
Gamebiz è sicuramente il prodotto che ha ispirato i creatori di Gamedev Story, essendo la versione "complicata" del titolo di cui sopra. Che poi di gioco si tratta, per carità, ma il paragone non è sostanzialmente fattibile, nonostante i punti di contatto più che evidenti.
Anche Gamebiz infatti, propone il ventennio 1980-2000 e relative release hardware e software, ma fatta eccezione per titoli evidentemente non licenziabili, tutti i nomi e i marchi di console e giochi con cui avrete a che fare, saranno quelli che hanno realmente fatto la storia.
Aldilà del discorso sviluppo comunque, la cosa interessante è la minuzia con cui il giocatore dovrà approcciare qualsiasi aspetto della gestione: prima di pensare al titolo X o Y, sarà opportuno lavorare a un motore, investendo in ricerca e consentendo al team di migliorarsi.
Il motore, ovviamente, dovrà essere upgradato per restare al passo con i tempi, moddato per abbracciare diversi generi e anche rivenduto, nel caso, a terze parti. Terze parti che richiederanno però supporto da voi, che dovrete quindi stipendiare un Project Manager, calcolando (come per tutto il resto) giorni/uomo per tirare giù i budget e pianificare il lavoro.
Per le assunzioni, potrete bussare alla porta di publisher già rodati (tutti: da Activision ad Atari, passando per Konami e SEGA e interagendo pure con Interplay, MicroProse e tutti quelli di passaggio nei vari anni, comprese label di publishing quasi sconosciute che avevo rimosso, che chiederanno dei fee per la distribuzione mondo o limitata a seconda dei trend di mercato).
Gli impiegati migliori potranno essere assoldati con offerte comprendenti cellulari aziendali, computer e macchina, promesse di Project Management o formative.
Per sopravvivere, avrete a che fare con banche, borse, azioni e cordate e dovrete ampliare le infrastrutture allargando gli ufficio.
Insomma, la roba da fare è una marea e questo software, senza scherzare, dovrebbe essere inserito nei corsi didattici (o presunti tali) messi in piedi qui e li per i giovani interessati al settore.
Sicuramente potrebbe insegnare qualcosa a svariate pippe convinte di capirci qualcosa a livello di gestione di un'azienda, forti dell'idea che fare un business plan sia partorire un excel di 10 righe e stamparsi un biglietto da visita pettinato. A maggior ragione le pippe convinte di saper gestire pure uno studio di sviluppo.
Dategli un'occhiata perchè è free e merita veramente. Il link è questo qui.
Io, impazzito, sto tirando già un mezzo diario da riproporre sotto forma di post con la storia della mia softco (giocato rigorosamente con i livelli massimi di difficoltà, sennò è facile).
Aloha!

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