Qualche giorno fa, avevo scritto due righe su un gioco iPhone spettacolare chiamato Gamedev Story. Il gioco si propone come una vera "simulazione di studio di sviluppo" e simula, per l'appunto, (quasi) tutti gli aspetti gestionali di una software house ripercorrendo però i 20 anni dell'industria in chiave ironica, grazie anche a uno stile veramente troppo cool per essere ignorato.
Gamebiz è sicuramente il prodotto che ha ispirato i creatori di Gamedev Story, essendo la versione "complicata" del titolo di cui sopra. Che poi di gioco si tratta, per carità, ma il paragone non è sostanzialmente fattibile, nonostante i punti di contatto più che evidenti.
Anche Gamebiz infatti, propone il ventennio 1980-2000 e relative release hardware e software, ma fatta eccezione per titoli evidentemente non licenziabili, tutti i nomi e i marchi di console e giochi con cui avrete a che fare, saranno quelli che hanno realmente fatto la storia.
Aldilà del discorso sviluppo comunque, la cosa interessante è la minuzia con cui il giocatore dovrà approcciare qualsiasi aspetto della gestione: prima di pensare al titolo X o Y, sarà opportuno lavorare a un motore, investendo in ricerca e consentendo al team di migliorarsi.
Il motore, ovviamente, dovrà essere upgradato per restare al passo con i tempi, moddato per abbracciare diversi generi e anche rivenduto, nel caso, a terze parti. Terze parti che richiederanno però supporto da voi, che dovrete quindi stipendiare un Project Manager, calcolando (come per tutto il resto) giorni/uomo per tirare giù i budget e pianificare il lavoro.
Per le assunzioni, potrete bussare alla porta di publisher già rodati (tutti: da Activision ad Atari, passando per Konami e SEGA e interagendo pure con Interplay, MicroProse e tutti quelli di passaggio nei vari anni, comprese label di publishing quasi sconosciute che avevo rimosso, che chiederanno dei fee per la distribuzione mondo o limitata a seconda dei trend di mercato).
Gli impiegati migliori potranno essere assoldati con offerte comprendenti cellulari aziendali, computer e macchina, promesse di Project Management o formative.
Per sopravvivere, avrete a che fare con banche, borse, azioni e cordate e dovrete ampliare le infrastrutture allargando gli ufficio.
Insomma, la roba da fare è una marea e questo software, senza scherzare, dovrebbe essere inserito nei corsi didattici (o presunti tali) messi in piedi qui e li per i giovani interessati al settore.
Sicuramente potrebbe insegnare qualcosa a svariate pippe convinte di capirci qualcosa a livello di gestione di un'azienda, forti dell'idea che fare un business plan sia partorire un excel di 10 righe e stamparsi un biglietto da visita pettinato. A maggior ragione le pippe convinte di saper gestire pure uno studio di sviluppo.
Dategli un'occhiata perchè è free e merita veramente. Il link è questo qui.
Io, impazzito, sto tirando già un mezzo diario da riproporre sotto forma di post con la storia della mia softco (giocato rigorosamente con i livelli massimi di difficoltà, sennò è facile).
Aloha!