Con un grande piano superiore a sbalzo, tale padiglione evoca "Villa Savoye", la struttura bianca e leggera simile ad una scatola, sospesa su pilotis che Le Corbusier realizzò tra il 1928 e il 1931. Dalla pianta a pentagono irregolare, il padiglione si inserisce in un angolo del sito, conferendogli un aspetto umile e regalando agli ospiti una vista mozzafiato.
La struttura portante, in calcestruzzo armato a vista e gettato in opera, non è visibile all'esterno, poichè mascherata da pannelli di vetro ma, con l'aggiunta di cemento bianco, rende maggiormente illuminati gli ambienti interni. Su di essa e su ulteriori esili colonne in acciaio, si colloca il piano superiore, che risulta, pertanto, fluttuare in aria senza peso, anche grazie alla vegetazione che si riflette su i pannelli di vetri del piano terra.
Qui troviamo la cucina e la sala da pranzo che, grazie al sistema di apertura dei pannelli in vetro, acquisiscono una forte connessione e interazione con l'ambiente esterno. L'unica parete al piano terra è come un tronco di albero cavo ed al suo interno ospita il bagno, il ripostiglio e altri spazi di servizio. Essa conferisce al piano superiore l'aspetto di una casa sull'albero.
Infissi scorrevoli permettono ai cinque fronti del padiglione di aprirsi verso l'esterno, trasformando lo spazio in una loggia appollaiata tra le cime degli alberi.
Tende sottili all'esterno e tende più spesse all'interno, consentono ai residenti di controllare la luce del giorno e la privacy.
Il "Garden Pavilion" si adegua a qualsiasi condizione ambientale, clima o stagione, grazie alla sua flessibilità e trasparenza. Il risultato è uno spazio di vita caratteristico, immerso in un paesaggio da sogno.
Fonte
EMANUELE MASTRANGIOLI
Autore
Architetto e Designer. Appassionato di grafica 3D, architettura e arte, mi diletto a scrivere su ciò che sono le mie passioni ed interessi, con la speranza di trovare in voi lettori un momento di confronto e di crescita.