Gatti neri, cani bianchi: un viaggio reale e visionario alla ricerca di sé

Creato il 12 dicembre 2011 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="252" width="180" alt="Gatti neri, cani bianchi: un viaggio reale e visionario alla ricerca di sé >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-41772" />Questo è il racconto di un rito di passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
Ma cosa succede quando non si riesce a proiettare nulla verso il futuro?
Si continua a cercare, si scappa, ci si allontana.

La trama in sé parte da una condizione comune a molte persone giovani: l’incertezza su quello che sarà.
Gilla ha vent’anni e non sa cosa fare della sua vita, che direzione prendere.
I suoi dubbi la portano fino a Parigi, ma il vero viaggio inizia quando in una delle prime sere all’estero la realtà perde il suo confine e la protagonista si ritrova ad affrontare una città estranea e popolata di fantasmi. Parigi non ha il fascino a cui chiunque pensa, ma appare con colori lividi e freddi, sembra quasi un fondale inanimato, una quinta su uno sfondo lontano.

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="221" width="506" alt="Gatti neri, cani bianchi: un viaggio reale e visionario alla ricerca di sé >> LoSpazioBianco" class="aligncenter size-full wp-image-41777" />

Nemmeno la quotidianità è d’aiuto. I suoi coetanei sembrano aver preso già la loro direzione, o quanto meno ci provano, vivono in una dimensione realistica, creando in Gilla il desiderio di allontanarsene sempre di più.> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="263" width="218" alt="Gatti neri, cani bianchi: un viaggio reale e visionario alla ricerca di sé >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-41782" /> Gli amici che la ospitano sembrano vivere anche loro il proprio rito di passaggio; reduci dagli anni ‘60, stanziano come in una bolla parallela fuori dal tempo, piena di ricordi e di desideri di eterna giovinezza. Anche le loro case e gli spazi in cui vivono sembrano delle scatole in cui il tempo sembra essersi fermato. Al contrario di quello che si vede negli spazi esterni, per le vie della città, qui le connotazioni sono evidenti e anche il ricordo degli anni 60 e 70 è molto nitido attraverso i riferimenti al design ed alla moda dell’epoca.

La storia è fatta dunque da due canali di lettura, uno più emozionale e uno scenografico e fortemente connotato a supporto della narrazione.

Vanna Vinci sceglie una narrazione eterea, in cui la realtà sfuma verso derive surreali ed oniriche.
Anche i tratti dipingono queste sensazioni: gli sguardi sono sognanti, gli occhi sottili ed allungati, i volti perplessi e distanti, i colori della città ingrigiti, contrastanti con la ricerca di identità perseguita dalla protagonista. Tutto è immobile e sembra passare senza lasciare traccia.

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="251" width="180" alt="Gatti neri, cani bianchi: un viaggio reale e visionario alla ricerca di sé >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-41773" />Al fondo dei volumi l’autrice descrive, in una postfazione di poche ma esaurienti pagine, le ispirazioni, la bibliografia da cui ha tratto la storia dei personaggi, i riferimenti a tutti gli elementi, compresi quelli di moda e design che appaiono lungo il percorso narrativo. Anche la città è raccontata in modo riconoscibile e documentato, attraverso la scelta di scorci particolari inseriti sia come supporto narrativo, sia sulla base del gusto personale.

Lungo il percorso alcuni passaggi risultano un po’ forzati, per stessa ammissione dell’autrice che  spiega come questi siano serviti da artifici per raggiungere il suo obiettivo e individua questi momenti, criticandone la credibilità, ma motivandone la presenza. Questa sensazione si avverte spesso durante la lettura e mi ha colpito la sincerità con cui l’autrice ne parla. Mi ha fatto pensare ad una forte volontà narrativa, libera ed anticonformista, fino al punto di esporsi con un’opera a tratti imperfetta, ma che riesce comunque a tradursi in un’espressione finale interessante.

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="256" width="243" alt="Gatti neri, cani bianchi: un viaggio reale e visionario alla ricerca di sé >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-41779" />Trovo affascinante la scelta dei personaggi sotto forma di fantasmi e, anche se questo sembra conferire una suggestione se possibile ancora più cupa, in realtà evidenzia in modo diretto il senso del percorso fatto dalla protagonista, lo smarrimento, l’inconsistenza, il desiderio di perdersi.
Anche il fantasma di Roberto, l’amico di Gilla morto giovane che rimane al suo fianco fino alla fine, trasmette in modo molto forte il senso di questa storia: è il passato di Gilla, l’adolescenza eterna, che non si allontana fino a che lei non capisce che il futuro non è sempre fatto di strade già tracciate.

Gilla inizia infine un nuovo percorso, ma scopre che i fantasmi non sono scomparsi per sempre: nel finale della storia qualcuno si fa vivo per consegnare un messaggio a Gilla. I suoi dubbi non possono svanire ma, nonostante tutto, la protagonista riesce a fare pace con se stessa e a indirizzare le proprie energie in modo vitale e costruttivo.

Abbiamo parlato di:

Gatti neri, cani bianchi. Reminiscenze parigine
Vanna Vinci
Kappa edizioni, 2009
152 pagine, brossura, colori - 16,00€
ISBN 978-8874712199

Gatti neri, cani bianchi. Lungo il percorso
Vanna Vinci
Kappa edizioni, 2010
152 pagine, brossura, colori - 16,00€
ISBN 978-8874712717

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