Mancavano rappresentanti di Stanghella, Cus Ferrara e Porto Viro. C’erano invece tutti gli
altri club polesani alla riunione indetta all’hotel Regina Margherita a Rovigo da Alfredo
Gavazzi, candidato presidente alla Federazione italiana rugby. Dialogo con le società,
formazione, moralizzazione dei giovani i punti fermi del programma illustrato da Gavazzi che, nei 16 anni della gestione di Giancarlo Dondi, è stato tesoriere della Fir, vice presidente con incarico al Sei Nazioni, vice presidente vicario, responsabile della parte tecnica ed è tra i fondatori del Calvisano.
«Innovare nella continuità è uno dei miei motti – ha spiegato Gavazzi – Esistono differenze
tra me e Dondi. In 16 anni sono state fatte cose buone – aumento del pubblico che segue il
rugby, ingresso nel Sei Nazioni, peso internazionale della Fir, allargamento del numero dei
tesserati da 25mila a 96mila – e altre meno, e fanno parte anche della mia gestione. Oggi i tempi e le esigenze sono diversi. La Fir deve essere in grado di affrontare nuovi scenari, in
quanto il rugby moderno ad essersi evoluto radicalmente». (…)
Tra i progetti quello di costituire «tre franchigie, garantire ai giovani, attraverso la gestione del tempo nei club l’opportunità di studiare o imparare un lavoro perché, smesso il rugby
non si trovino a saper fare nulla dopo. Importante sarà anche un progetto di marketing che
permetta di avvicinare quanti più spettatori al nostro campionato. Si tratta di attivare un
circolo virtuoso capace di portare un pubblico maggiore e, di conseguenza, più interesse da
parte delle televisioni e maggiori investimenti da parte delle aziende sponsor».
Umberto Nalio per Il Resto del Carlino – Rovigo
MANCAVA solo lui per concludere la tornata elettorale in Polesine. Alfredo Gavazzi, candidato alla presidenza della Federazione Italiana Rugby, ha incontrato le società della Provincia di Rovigo e zone limitrofe, l’altra sera, con la suggestiva cornice dell’Hotel Regina Margherita di Rovigo, ha incontrato le forze della palla ovale locali. Erano presenti i vertici della Rugby Rovigo e fatta eccezione per il Porto Viro, c’erano i rappresentanti di tutte le realtà del Polesine, con aggiunta del Monselice. Assenti questa volta Stanghella e Cus Ferrara. All’incontro ha preso parte, molto correttamente, pure Francesco Zambelli nonostante faccia parte della cordata veneta che ha promesso pubblico appoggio
alla cordata Zatta-Munari. (..)
Gavazzi ha nuovamente esposto alcuni dei punti del suo programma, anche se il
contenuto integrale sarà reso noto solo alla fine di agosto, come dichiarato dallo
stesso candidato in una intervista rilasciata al sito Rugbyfuturo, partendo ancora una volta dal concetto «innovare nella continuità». (…)
In un’ora abbondante di esposizione sono stati toccati molti punti, a partire dal settore giovanile, con la proposta della costituzione di 24 centri di formazione per gli Under 16 e 12 Accademie per la categoria U20. Suggestiva anche l’ipotesi dell’aumento a tre del numero delle franchigie, forse dimenticando che giocatori per tale livello che possano formare tre rose di quella portata non esistono. (…)