Io francamente non saprei cosa scegliere tra la straordinaria prevaricazione insita nell’operazione e la profonda ipocrisia che vuole smascherare. Entrambe mi sembrano due frutti maturi e marci dell’Italia berlusconiana che ci ha contagiato tutti: da una parte la violenza dei comportamenti e delle parole introdotta e sdoganata dai “bravi” del cavaliere, l’accanimento vigliacco sui deboli, il deprimente conformismo di pancia che nemmeno può concepire la diversità, la delazione e il dossieraggio. Dall’altra l’infingimento, la dissimulazione, la menzogna e l’ipocrisia che spingono certi omosessuali che hanno tutto il diritto di tenere per sé il loro orientamento sessuale, a votare contro i propri stessi diritti, convinti di trovare una via privata e privilegiata per ottenere ciò che è negato agli altri o per evitare le umiliazioni inflitte ad altri.
Due aspetti intimamente legati tra di loro, due facce di un’Italia che sta scivolando verso l’inciviltà e l’egoismo assoluto. E solo il fatto che proprio gli eventuali colpiti dagli elenchi sono tra quelli che hanno entusiasticamente collaborato a costruire questo mondo, non mi fa sanguinare il cuore per chi subirà la violenza dello smascheramento.
E forse comincerà a pensare che la civiltà, la dignità e l’attenzione agli altri hanno i loro vantaggi.