Come topi in trappola, i palestinesi di Gaza cercano riparo dai bombardamenti israeliani, ma non hanno dove andare. Qui siamo ad al-Zeitun dove poche ore prima è morta sotto le macerie una intera famiglia con due bambini. Dopo sei giorni di offensiva, il suono delle bombe quasi non spaventa. "Da quando hanno cominciato a colpire i vicini sono partiti. Io non so nemmeno dove andare. Male che vada andrò da mio fratello, ma ha già tre famiglie con lui, nella casa ad un solo piano. Non so dove andare. Spero che aprano una scuola, magari trovo rifugio là". Qui è ancora presente il ricordo della famiglia al-Samuni, che nel 2009 contò 29 morti. A poca distanza da lì, in Israele, ancora paura. Specialmente ad Askelon, dove gli ebrei che l'hanno scelta per viverci da anni mettono il rischio nel conto. Nel suo appartamento condominiale, incontriamo una franco-israeliana. "Non c'è da aver paura. Meglio se si resta calmi e si gestisce la situazione piuttosto che farsene una malattia". Tra le bombe si sogna la normalità. Ma ancora una volta, qui, il quotidiano è segnato dalla violenza. Publiée le 19 nov. 2012 par euronewsit http://it.euronews.com/
Gaza. Coraggioso giornalista britannico ripristina la verità sulla brutale occuazione sionista.
Creato il 29 novembre 2012 da TuttounoCome topi in trappola, i palestinesi di Gaza cercano riparo dai bombardamenti israeliani, ma non hanno dove andare. Qui siamo ad al-Zeitun dove poche ore prima è morta sotto le macerie una intera famiglia con due bambini. Dopo sei giorni di offensiva, il suono delle bombe quasi non spaventa. "Da quando hanno cominciato a colpire i vicini sono partiti. Io non so nemmeno dove andare. Male che vada andrò da mio fratello, ma ha già tre famiglie con lui, nella casa ad un solo piano. Non so dove andare. Spero che aprano una scuola, magari trovo rifugio là". Qui è ancora presente il ricordo della famiglia al-Samuni, che nel 2009 contò 29 morti. A poca distanza da lì, in Israele, ancora paura. Specialmente ad Askelon, dove gli ebrei che l'hanno scelta per viverci da anni mettono il rischio nel conto. Nel suo appartamento condominiale, incontriamo una franco-israeliana. "Non c'è da aver paura. Meglio se si resta calmi e si gestisce la situazione piuttosto che farsene una malattia". Tra le bombe si sogna la normalità. Ma ancora una volta, qui, il quotidiano è segnato dalla violenza. Publiée le 19 nov. 2012 par euronewsit http://it.euronews.com/
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