Palit ha preso una GPU del 2012 e l'ha potenziata, modificandone clock e dissipazione per farne un vero affare
Le schede video di fascia alta, lo sappiamo bene, costano un occhio della testa. Si tratta inoltre di un investimento "a perdere", nel senso che il listino viene di fatto ritoccato piuttosto rapidamente e l'uscita di nuovi modelli svaluta in modo sostanziale il nostro acquisto, rendendolo obsoleto.
Il principio da tenere sempre in considerazione, quando si valuta un upgrade del proprio PC, è quello di badare al sodo, ovvero puntare sulla componentistica in grado di garantire in quel determinato momento il miglior rapporto fra prezzo e prestazioni. Nel caso della NVIDIA GeForce GTX 770 Jetstream, prodotta da Palit, ci viene data la possibilità di acquistare, per una cifra che varia dai 250 ai 300 euro a seconda del rivenditore, una scheda più potente della GTX 680 ed estremamente vicina alle performance della Radeon R9 290 (11261 contro 12870, questi i punteggi ottenuti nel 3D Mark 11, che segnano uno scarto del 14% circa fra le due GPU). Il punto qual è? Che i due prodotti appena citati non si trovano sul mercato a meno di 350-450 euro. L'idea dell'azienda taiwanese è stata quella di prendere un chipset discretamente vecchio, lo stesso GK104 Kepler a 28 nanometri del 2012 montato dalla 680, aumentare il core clock di oltre 100 MHz rispetto alla GTX 770 reference e costruire attorno alla PCB un nuovo sistema di dissipazione a tre ventole. I risultati sono piuttosto evidenti: da un lato la scheda possiede dimensioni maggiori del normale, estendendosi per una lunghezza di 254 millimetri e occupando due slot PCI-Express e mezzo; dall'altro vanta consumi e rumorosità contenuti, nella fattispecie 11W e 26 dbA in idle, 207W e 35 dbA sotto sforzo. Due le cose da tenere presenti, per quanto concerne i requisiti minimi: la NVIDIA GeForce GTX 770 Jetstream richiede un alimentatore da almeno 600W e, soprattutto, il collegamento di due connettori, uno da sei e uno da otto pin. La configurazione che abbiamo utilizzato per i test è composta da un processore AMD FX 8320, 8 GB di RAM DDR3 1600 MHz Kingston HyperX, scheda madre Asus M5A78L-M/USB3, hard disk SSD Samsung EVO 840 da 250 GB e alimentatore Corsair CX750M modulare.
Dishonored e Metal Gear Rising: Revengeance
Dishonored, l'ottimo action game in prima persona sviluppato da Arkane Studios e uscito a ottobre 2012, ci mette nei panni di un soldato dotato di poteri sovrannaturali, Corvo Attano, ingiustamente accusato di regicidio e impegnato a eliminare le persone che hanno tramato per raggiungere il potere. Il regno di Dunwall, che fa da sfondo alla vicenda, viene rappresentato sullo schermo dal collaudatissimo Unreal Engine 3, motore che su PC assicura una buona conta poligonale e si apre al contempo a regolazioni avanzate. È lo stile a caratterizzare fortemente l'impatto visivo del gioco, ma le opzioni disponibili gli forniscono certamente un valido supporto: oltre alla risoluzione è possibile aumentare il campo visivo (volendo anche editando un file di inizializzazione per inserire il valore che preferiamo), e dunque il rendering di un maggior numero di oggetti distanti, nonché selezionare la qualità delle texture e dei dettagli, attivare o meno i raggi di luce e le ombre per i ratti, nonché scegliere il tipo di antialiasing. Nel nostro caso abbiamo optato per un FXAA permanente, partendo dal pannello di controllo NVIDIA.
Impostando la risoluzione a 1080p e tutti gli effetti al massimo (ma tenendo spenta la sincronia verticale), sulla configurazione di prova abbiamo ottenuto un frame rate molto alto, nell'ordine degli 85-115 fotogrammi al secondo. Passiamo dalla prima alla terza persona per testare le performance di Metal Gear Rising: Revengeance, arrivato a gennaio anche su PC e forte di una serie di feature esclusive: dal punto di vista dei contenuti, l'action game di Platinum Games debutta sulla piattaforma Windows con un'edizione che include nativamente i due DLC rilasciati su console, mentre in termini tecnici fa bella mostra di una risoluzione più alta (fissata al massimo a 1080p, però), un frame rate maggiore e la possibilità di impostare la manovra di taglio, denominata "Zangeki", per aumentare o diminuire i pezzi di oggetti o nemici fatti a fette. Regolando tutti i parametri al massimo, attivando anche qui l'FXAA e disattivando la sincronia verticale, abbiamo ottenuto sulla configurazione di prova 60 fotogrammi al secondo costanti, a prescindere dalla spettacolarità della situazione rappresentata sullo schermo.
Crysis 3 e la demo di Castlevania: Lords of Shadow 2
L'ultimo episodio della celebre serie di sparatutto targata Crytek si pone senza dubbio come uno dei migliori giochi per PC in termini di impatto visivo, nonché di ottimizzazione.
Paga sicuramente il metodo di lavoro della casa tedesca, che parte dal personal computer per scalare poi l'esperienza su console, ottenendo dunque il massimo in ambiente Windows. I risultati che abbiamo ottenuto confermano la qualità del lavoro svolto: selezionando la risoluzione di 1080p, l'antialiasing FXAA, tutte le impostazioni al massimo e il vsync disattivato, abbiamo ottenuto con la NVIDIA GeForce GTX 770 Jetstream 50-55 frame al secondo costanti durante le sequenze d'azione, che salivano anche a 70-75 durante l'esplorazione. La cosa incredibile è che nel frattempo sullo schermo succedeva di tutto: pioggia scrosciante, modelli poligonali complessi e dettagliati, illuminazione dinamica, shader di qualità e così via. Insomma, un gran bel vedere e senza dubbio uno dei termini di paragone su PC, nonostante sia ormai passato un anno dall'uscita. A questo proposito, abbiamo voluto cimentarci anche con qualcosa di appena pubblicato e di meno "scontato" in termini di aspettative, ovvero la demo giocabile di Castlevania: Lords of Shadow 2.
Mosso dal Mercury Engine 2, il gioco riprende l'avventura di Gabriel Belmont esattamente da dove l'avevamo lasciata al termine del primo episodio e introduce tutta una serie di nuove armi e manovre d'attacco, nonché situazioni altamente spettacolari, come ad esempio quando il castello viene attaccato da un enorme gigante di legno e ferro, alimentato da un'energia misteriosa. Abbiamo impostato tutti i valori grafici al massimo, spento l'antialiasing lasciando l'FXAA "in background" e scelto la solita risoluzione a 1080p, ottenendo risultati persino eccessivi: da 68 a 133 fotogrammi al secondo a seconda della situazione. Bisognerà capire se nella versione completa siano disponibili opzioni supplementari, ad esempio per aumentare la distanza visiva, così da diminuire un po' la fluidità in cambio di una maggiore ricchezza di particolari.
Tomb Raider e Batman: Arkham Origins
Passiamo a due titoli che dispongono di un benchmark interno e che dunque ci hanno risparmiato un bel po' di fatica e ardue sessioni di pallottoliere. Il primo è Tomb Raider, l'eccellente reboot realizzato da Crystal Dynamics che ci mette nei panni di una Lara Croft agli esordi, in quel percorso di crescita personale che la porterà a diventare l'esploratrice scaltra e infallibile che ben conosciamo. O qualcosa di simile. Nonostante l'uscita su PlayStation 4 e Xbox One della Definitive Edition, la versione PC del gioco è ancora un gran bel vedere e conserva il vecchio volto del personaggio, che molti preferiscono (incluso chi scrive) rispetto allo stereotipo della fotomodella al botox. La qualità degli shader in ambiente Windows è migliore, e allo stesso modo non ci sono evidenti cali nel frame rate laddove si disponga di una configurazione adeguata. Nel nostro caso, impostando tutti i valori al massimo e la risoluzione a 1080p, il benchmark ha fatto segnare 59,4 fotogrammi al secondo medi (41 minimo, 74 massimo) attivando il TressFX e ben 91 fotogrammi al secondo medi (72 minimo, 116 massimo) disattivandolo.
La tecnologia AMD per la gestione dei capelli si conferma insomma molto complicata da gestire sulle schede NVIDIA e influenza in modo sostanziale le performance del gioco, che rimane comunque godibilissimo in entrambi i casi se si è equipaggiati con una GTX 770 Jetstream. Batman: Arkham Origins si presenta come un prequel per la serie creata da Rocksteady, ma conserva le sue caratteristiche tecniche, l'attenzione rispetto all'ambiente PC e, in particolare, alle tecnologie NVIDIA. L'uso del PhysX consente di rappresentare in maniera ancora più convincente la fisica delle ambientazioni, con carte e oggetti che si spostano in base ai movimenti dell'aria o a improvvise detonazioni, il fumo che va a caratterizzare ulteriormente gli scenari e i fiocchi di neve che imbiancano una Gotham City mai così ricca di atmosfera e sfaccettature. Come si è comportato il gioco con la scheda video che abbiamo testato? Impostando la risoluzione a 1080p e tutti i parametri al massimo, il risultato è stato pari a 74 fotogrammi al secondo di media.
Far Cry 3 e lo strano caso di Assassin's Creed IV: Black Flag
Chiudiamo l'analisi delle performance con due titoli prodotti dal medesimo publisher, Ubisoft, ma che si distinguono per via di numerosi aspetti.
Far Cry 3 è uscito infatti a novembre 2012, sulle prime non ha fatto forse gridare al miracolo per quanto concerne le ottimizzazioni ma è indubbiamente migliorato col passare del tempo e il rilascio di nuovi driver da parte dell'azienda californiana. Non si può dire certo che al gioco manchino le opzioni grafiche: è possibile impostare risoluzione, sincronia verticale, buffer frame massimo per la GPU, versione delle DirectX, tipo di antialiasing, alpha to coverage, tipo di occlusione ambientale, distanza del campo visivo e poi via via nei dettagli, determinando la qualità globale, delle texture, dell'illuminazione, delle ombre, degli effetti ecc. ecc. L'enorme isola tropicale che fa da sfondo alla drammatica avventura di Jason, improvvisamente costretto a diventare un eroe per salvare i suoi amici, ci consegna ancora oggi uno spettacolo per gli occhi non indifferente, e con la NVIDIA GeForce GTX 770 Jetstream abbiamo ottenuto un frame rate variabile da 55 a 65 fotogrammi al secondo impostando tutti i valori al massimo, la risoluzione a 1080p e l'FXAA. Veniamo quindi ad Assassin's Creed IV: Black Flag, inserito (non senza polemiche) nello speciale sui migliori port per PC per via dell'eccellente resa visiva - anche e soprattutto rispetto a PlayStation 4 e Xbox One - più che per i meriti della sua ottimizzazione, invero manchevole e controversa.
Non c'è dubbio che il motore AnvilNext possieda potenzialità straordinarie e le abbia parzialmente messe in pratica con questa versione del gioco, che utilizza asset di qualità e implementa un'effettistica avanzata per la valorizzazione delle superfici. Sono tante anche le regolazioni disponibili, ma ci chiediamo su quale configurazione il gioco giri effettivamente con tutte le impostazioni al massimo e mantenendo un frame rate stabile e costante. I cali si sono infatti verificati anche sul nostro sistema, e in maniera del tutto inspiegabile, alternando problematiche strambe come lo stuttering utilizzando l'antialiasing FXAA che però spariva optando per il più esoso TXAA. Continuiamo a dire che lo spettacolo visivo offerto dalla versione PC di Black Flag sia indiscutibile, ma allo stesso tempo sono passati ormai mesi dalla sua uscita e Ubisoft potrebbe fare lo sforzo di renderne le performance più stabili, specie quando si parla di computer di fascia medio-alta. Anche perché ormai chi doveva finire il gioco l'ha finito, nonostante tutto, e di certo non lo ricomincerà da capo adesso in caso di miglioramenti. Be', a parte le persone a cui si è resettato il salvataggio dopo l'eliminazione della sincronizzazione su cloud: quelle vi saranno costrette.
Conclusioni
Chi non è abituato a spendere cifre mostruose per la propria scheda video troverà senz'altro nella NVIDIA GeForce GTX 770 Jetstream un prodotto dotato di un eccellente rapporto prezzo / prestazioni, capace di offrire performance molto vicine a quelle di GPU ben più blasonate e recenti, pur chiedendo un investimento inferiore nell'ordine dei 100-150 euro. I miglioramenti apportati da Palit al modello reference sono evidenti, sia in termini prestazionali che di rumorosità, calore emesso e consumo, anche se di certo non stiamo parlando di una scheda parca dal punto di vista energetico. Chi decide di acquistarla deve considerarne le generose dimensioni e i requisiti di alimentazione, ma al di là di questo non abbiamo riscontrato alcuna controindicazione: ci troviamo di fronte a una scheda di grande valore, che se la gioca con le migliori pur chiedendo un investimento molto inferiore.
Pro
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Eccellente rapporto prezzo/prestazioni
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Ottimo sistema di dissipazione
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Buon supporto sul lato software
Contro
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Piuttosto ingombrante
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Non si presta a ulteriori overclock
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La confezione non include giochi in bundle