Con circa 90 posti disponibili suddivisi in due piani e con stanze di due letti, apre a Gela il 28 di novembre del 2011 la nuova casa di reclusione. Il progetto iniziato da decenni e oggetto di continui stop nel corso degli anniha finalmente definito la sua corsa ed oggi destina a tutti i detenuti con pene fino a tre anni, l’ultimo percorso rieducativo in ambito carcerario. Impegnati nella struttura agenti di polizia penitenziaria, sanitari , medici ed infermieri che hanno risposto al bando fatto nei mesi scorsi dalla casa circondariale di Caltanissetta. La nuova struttura del ministero di grazia e giustizia si innesca in un territorio ad alto rischio delinquenziale e mafioso che vede una popolosità di circa 200.000 abitanti e che forse risulta essere poco dimensionata rispetto all’utenza ,infatti,imolti detenuti gelesi che aspettavano questo momento rimarranno delusi da una selezione carceraria molto ristretta che forse non vedrà nemmeno la presenza di un servizio S.e.r.t interno, per i molti tossicodipendenti del territorio certamente un ostacolo alla vicinanza con le famiglie. Dire ,quindi,che questa infrastruttura pubblica abbia risolto i problemi di questo territorio è forse riduttiva e nasconde dietro solo una strumentalizzazione politica di cartello.
Di Maurizio Cirignotta