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Gela, scandalo al santuario!! Documenti nascosti dai salesiani rivelano la non proprietà..

Creato il 17 aprile 2011 da Apietrarota
Gela, scandalo al santuario!! Documenti nascosti dai salesiani rivelano la non proprietà..
La chiusura del santuario di Maria ss d’Alemanna e la perseveranza del comitato pro santuario fanno salire a galla molte verità ,sulla reale proprietà della chiesetta. Documenti nascosti da anni sono stati portati alla conoscenza Pubblica e nei prossimi giorni si annunciano da parte di alcuni consiglieri comunali delle interpellanze, interventi anche in provincia da parte del consigliere Cacioppo. Molti non sapevano, ma sembra che dietro la chiusura ci siano tante verità nascoste che partono fin dal 1985 quando il Santuario è stato edificato in seguito al crollo parziale della vecchia struttura ,condizione che volgeva la sua azione sotto l’egidia del comune di Gela. Un punto di non ritorno che improvvisamente attraverso una serie di atti di dubbia legalità vedeva passare la proprietà da un comodato d’uso gratuito ad un accatastamento improvviso a favore della casa salesiana. Un interesse particolare di cui ancora nessuno non sembra riuscire a sapere il perchè la partita 9510 - particella n.187 fg 146 possa avere improvvisamente cambiato proprietario. Ma a fare insospettire un atto di donazione fatto nel 2001 dalle suore cappuccine del sacro cuore che hanno preso in parola una proprietà data solo in cessione perpetua dal comune di Gela nel 1957 attraverso un atto pubblico redatto dal Notaio Mattina ed avente beneficiaria Suor Antonia Chichi che però alla sua morte avvenuta prima dell’atto di donazione del 2001 non aveva lasciato nessuna memoria in merito. Il comune,quindi,vero proprietario ha disatteso tutto e permesso che con l’atto di donazione predetto(2001) il passaggio all’Ente Opera Salesiana San Giovanni Bosco di Sicilia che autonomamente senza averne i titoli di acquisto reali ne farà derivare un accatastamento. Molti i dubbi e le violazioni del diritto che partono da Gela per poi continuare con un atto fatto a Roma nel 1985 a paternità del notaio Intersimone che nello stesso tempo sembra avere redatto una nota di trascrizione relativa ad un finanziamento dell’assessorato ai lavori pubblici della regione siciliana per la somma di 590.000.000 delle vecchie lire ,utili a sanare le pericolanti mura del santuario e delle sue pertinenze. Naturalmente i lavori non sono stati mai effettuati perché la parte che doveva essere oggetto di restauro oggi è pericolante. Il comitato intanto continua imperterrito da tre giorni le sue manifestazioni davanti il santuario e non vuole mollare specie ora che si vede tradito da un sistema di potere che sembra mirare solo a qualcosa di diverso dalla vera fede mariana.
M.C.
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