Follie fantastiche e tabù da sfatare
Uno scrittore israeliano dalla scrittura complessa e dai temi scottanti e profondi questo Grossman, di cui avevo già letto alcuni mesi fa un romanzo dalle tinte angoscianti:
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Due storie lunghe oppure due romanzi brevi questo capolavoro "Col corpo capisco" e due temi diversi ma forse uniti da un cordone ombelicale invisibile che li nutre uno a insaputa dell'altro.
Il primo racconto "Follia" parla di gelosia, di torti subiti, di follie immaginarie e anime distrutte e corrose da acidi incolori e inodori. Un marito tradito (?), incapace di guidare per una frattura, si fa accompagnare dalla cognata nel luogo dove sua moglie sta trascorrendo quattro giorni di vacanza con il presunto amante. Durante questo percorso racconta alla moglie di suo fratello questo ipotetico torto subito che dura ormai da dieci anni e lo fa come se leggesse un libro, nei minimi dettagli; descrivendo particolari, e momenti, e situazioni, e volti, e parole che lui immagina e fantastica. Lo fa con dovizia, con meticolosità, con puntiglio come se lui fosse stato lì a guardarli per dieci interminabili anni, come un moderno guardone.
Ne parla con un impegno tale che il fatto sembra reale, vero, possibile.
Ma all'ultimo momento, quando arriva sul piazzale della capanna dove il torto sarebbe in atto... Il finale rimane sospeso, aperto a una duplice interpretazione, che potrebbe far pensare quasi a una vendetta in grande stile. Non gli è mai passato per la testa di fermarsi a parlarne con l'interessata; no, troppo difficile, troppa tensione, troppa energia. Meglio mentire agli altri e a sé stessi e preparare una bieca vendetta.
Il secondo racconto "Col corpo capisco" è fra i due il più leggibile e godibile.
Una neo scrittrice legge al capezzale della mamma morente, il suo ultimo racconto scritto. Si tratta di una biografia parziale e dettagliata di un evento memorabile e struggente della vita della mamma stessa. E' una storia complessa in cui lei, una maestra di vita e di Yoga più che quarantenne, instaura con un ragazzo quindicenne un rapporto fantastico in cui ognuno dei due si nutre dell'energia dell'altro. Il ragazzo, probabilmente omosessuale, viene indirizzato alla vita da questa donna che, all'inizio riluttante, si trasforma con il passare dei giorni lei stessa in discepola fino alla puntata finale, a una ultima lezione magistrale che la segnerà per una vita intera. Il racconto, intervallato dai dialoghi delle due, racconta anche il difficile rapporto fra le due donne e come solo alla fine del racconto si trasformi, a cose oramai dette e quasi sputate, in un ritorno al cordone ombelicale che le ha viste indivise per nove mesi consecutivi.
Buona lettura
Due Aprile Duemilatredici
Teino's
Per associazione di idee...
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