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Gemitaiz. Condannato a due anni per spaccio, invitato dal Comune di Roma per il concerto dell'ultimo dell'anno domani al Circo Massimo

Creato il 30 dicembre 2014 da Romafaschifo
Gemitaiz. Condannato a due anni per spaccio, invitato dal Comune di Roma per il concerto dell'ultimo dell'anno domani al Circo Massimo

Gemitaiz. Condannato a due anni per spaccio, invitato dal Comune di Roma per il concerto dell'ultimo dell'anno domani al Circo MassimoA nostro parere quando inviti un artista a rappresentare l'offerta cultura dell'amministrazione per un evento iconico e simbolico come il concertone dell'ultimo dell'anno in un luogo altrettanto simbolico e iconico come il Circo Massimo dovresti anche entrare, un minimo, nel merito dei contenuti e dei valori che questo artista trasmette. Nel caso di Gemitaiz, rapper romano classe 1988, basta una rapida scorsa ai brani per capire che il primario argomento di colui che al secolo risponde al nome di Davide De Luca sia, banalmente, la droga. Come assumerla, come nasconderla, come sballarsi, quanti grammi farsi, come riprendersi dallo sballo, come farsi un altro sballo e così via. Tutti i testi parlano di questo, con qualche divagazione su violenza, oltraggio alle forze dell'ordine e un pizzico di omofobia.

Per carità, ognuno è libero di affrontare i temi che vuole nelle proprie canzoni, ma magari se una amministrazione pubblica, investendo denari dei contribuenti, deve fare delle scelte, beh, forse potrebbe prendere in considerazione la cosa. Potrebbe ritenere un filino diseducativo mandare i propri giovani ad ascoltare chi considera la vita come un intervallo inutile e noioso tra una canna e l'altra.

Ma questi sono solo i perbenismi proibizionisti di Roma fa Schifo che lasciano il tempo che trovano. Peccato però che ci sia di più e che l'inopportunità di invitare Gemitaiz al concertone comunale del 31 dicembre sia più profonda di qualche testo da spaccone rappato a dovere. Davide De Luca, infatti, è stato arrestato e condannato, tra l'altro proprio quest'anno! Per quale capo d'imputazione? Che domande: droga. Nello specifico detenzione a fine di spaccio. Tutto ebbe inizio il 30 gennaio del 2014: una pattuglia dei Carabinieri si aggira per il Quartiere Africano, nota un tizio che, alla vista della volante, si dimostra particolarmente nervoso, lo perquisisce, trova droga in modiche quantità, perquisisce l'appartamento e trova bilancini, agende, nomi, cifre. Il tizio è Gemitaiz che nelle sue canzoni racconta di scappare come un centometrista di fronte alle "guardie" e che invece nel mondo reale ha dovuto accompagnare gli agenti a casa e poi si è dovuto far accompagnare in Procura dove, tra una lacrimuccia e un'altra, si è beccato 22 mesi per detenzione ai fini di spaccio di marijuana, ketamina e hashish. Una pena molto bassa per via dello status di incensurato dell'uomo e grazie al rito alternativo (patteggiamento).

Questo episodio ha aumentato moltissimo la popolarità del rapper nella prima parte dell'anno e evidentemente tutta la storia ha affascinato anche chi, nell'amministrazione capitolina, effettua importanti scelte come gli inviti all'ultimo ed al primo evento culturale dell'anno. E giudicate voi se il parterre degli invitati sia adeguato e congruo.

Qui, insomma, qualcuno ha fatto una sciocchezza: o la Procura della Repubblica o il Comune di Roma. E noi qualche sospetto ce l'abbiamo.
Intendiamoci: non siamo affatto persuasi che Gemitaiz sia uno spacciatore, si tratta di un cantante di successo che vende molte migliaia di dischi e di certo non ha bisogno di arrotondare in quel modo. Ma, nel dubbio, non sarebbe stato il caso di soprassedere? E, pur in assenza di dubbio, non sarebbe stato il caso di evitare di trasmettere ai giovani cittadini romani certi messaggi?

Gemitaiz. Condannato a due anni per spaccio, invitato dal Comune di Roma per il concerto dell'ultimo dell'anno domani al Circo Massimo
Gli attivissimi ragazzi di Retake Roma hanno già fatto la loro riflessione e nei giorni scorsi hanno scritto quanto segue all'Ufficio per le Relazioni con il Cittadino di Roma Capitale:

"Abbiamo appreso che nell'ambito dei festeggiamenti del prossimo Capodanno al Circo Massimo il Comune di Roma ha organizzato un grande evento a cui parteciperanno diversi artisti nel campo musicale.
Per la precisione risulta che  l'evento è stato a  cura della Camera di Commercio di Roma e organizzato da Zetema Progetto Cultura. E fin qui tutto bene. La nota stonata, è proprio il caso di dirlo, invece è la partecipazione del duo Gemitaiz & Madman.
I due, se vogliamo definirli artisti, ci risultano provenire dallo scenario dell'hip hop e del rap antagonista romano e sono legati al mondo dei writer dei graffitari illegali, cioè coloro che giornalmente deturpano la Capitale con le loro tag. Sono tra le figure di riferimento di quell'universo  giovanile che devasta i convogli e le stazioni della nostra metropolitana, dei nostri autobus,quelli che imbrattano i nostri condomini, le nostre strade,le nostre piazze, quelli contro cui ogni giorno con il nostro lavoro di volontari cerchiamo di contrastare con il nostro operato per preservare il bene comune. Per intenderci quel duo è rappresentativo di quella realtà  verso la quale stiamo chiedendo insistentemente alle autorità, Sindaco compreso, di occuparsi del fenomeno contrastandolo con tutti i mezzi e le norme previste dalla nostra legge vigente.
A questo punto occorre fare chiarezza, quindi essere informati sulle modalità e i criteri  attraverso le quali si è operata una scelta così scadente sotto ogni punto di vista,  indicarci il /o responsabili che hanno avallato una simile scelta e soprattutto se per questa prestazione è stato previsto un compenso e nel caso l'ammontare dal momento che è stato impiegato del denaro pubblico. Anche nel caso la prestazione fosse a titolo gratuito i testi delle loro canzoni non sono certo uno specchiato esempio di rispetto verso il prossimo e verso la legalità.
Ci rammarica inoltre ricordare il fatto che Gemitaiz si è reso responsabile appena un anno fa di un triste episodio legato al mondo dello spaccio e del possesso di droga. Infatti il 29 gennaio 2014 è stato arrestato a Roma con l'accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. Fermato e perquisito per strada, il rapper è stato trovato in possesso di ketamina e marijuana.Nella perquisizione successiva effettuata presso la sua abitazione, i carabinieri hanno scoperto altri stupefacenti, hashish ed un bilancino di precisione. Posto agli arresti domiciliari, Gemitaiz ha patteggiato il mese successivo una condanna ad un anno e dieci mesi di reclusione (pena sospesa).
A nostro avviso una persona così, e il suo socio Madman, non ci sembrano proprio un esempio positivo. Non ci sembrano le persone adatte per salire su un palco a festeggiare con centinaia di migliaia di romani la notte di Capodanno in una capitale europea
".

Ecco appunto cosa c'entra Retake Roma, che si occupa di decoro urbano e non certo di contrasto al consumo degli stupefacenti, con questa storia. C'entra perché, come se non bastasse tutto quel che vi abbiamo raccontato, Gemitaiz e tutto quel che gli gira attorno (case discografiche, collaborazioni...) fanno parte di quel Mondo di Sotto del writing vandalico romano. Un abisso sempre più profondo di violenza e sopraffazione a causa del quale la città fa spese - proprio in termini economici - enormi in termini di scritte, scarabocchi, vandalismi diffusi. Immaginiamoci cosa succederà, nel cuore della città, con tutti i fan di questi geni dell'hip hop sguinzagliati a scarabocchiare ed affiggere adesivi. Tra l'altro con una presenza dei Vigili Urbani ridottissima. Alle rimostranze di Retake Roma il Gabinetto del Sindaco ha risposto che la segnalazione è stata girata all'Assessorato alla Cultura.

Ad ogni modo è davvero un peccato che un certo mondo che si sta faticosamente cercando di fare uscire dalla porta (il Sindaco ha addirittura parlato di "trappole" per i writer in modo da stroncare un fenomeno violento e prevaricatore che comporta decine di milioni di euro di danni all'anno per Roma), venga legittimato e fatto rientrare dalla finestra. 

Una storia probabilmente gestita, come di consueto, con superficialità. Facendo danni su danni. Auguriamoci che ci sia il tempo per cambiare, in extremis, il cartellone del concerto di domani.

Gemitaiz. Condannato a due anni per spaccio, invitato dal Comune di Roma per il concerto dell'ultimo dell'anno domani al Circo Massimo

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