Non è colpa nostra, no.
Non è colpa nostra se i giovani d’oggi sono stati completamente svuotati di ogni ideale ed ambizione.
Non è colpa nostra se i giovani non riescono a trovarsi un lavoro.
Non è colpa nostra se i giovani d’oggi non si interessano alla collettività e puntano tutto sull’egoismo sfrenato.
E di chi è la colpa, se non nostra?
Finiamola di comportarci in maniera ipocrita fingendo che tutto funzioni: non funziona un emerito cazzo. Né in politica, né in economia, né nelle cose che più strettamente ci toccano da vicino ogni giorno. Tutto lentamente si sgretola e va a rotoli di fronte alla nostra noncuranza ed al nostro più totale menefreghismo.
Pensiamo di non essere schiavi, quando in realtà siamo già da tempo delle merci. Questo messaggio che sto scrivendo vale qualche centesimo per qualcuno, una volta condiviso. Io sono profilato, tu sei profilato, sanno chi siamo e sanno come monetizzarci. Forse non siamo schiavi di nessuno se non di questo sistema, ma questo sistema ci tiene in pugno e non ci mollerà.
Sono le leggi del mercato?
Parliamone… in fondo, non è forse il mercato nulla di più che un sistema governato da interessi?
La parte ironica in tutto questo è che siamo stati noi a creare tutto questo, e sarà tutto questo a distruggere noi. Saranno in pochi a darci la mazzata finale, dopo anni e anni di selezione naturale Darwiniana.
E quella “Gioventù Ribelle” del quale l’omonimo (ingiocabile) videogioco avrebbe voluto narrare le gesta, non esiste e mai esisterà. Una educazione fatta del peggio che potevano offrire gli istituti scolastici, la TV spazzatura e i meandri del Web hanno inesorabilmente vanificato ogni speranza di un futuro migliore, inibendo ogni desiderio di espressione e/o di partecipazione di questi ultimi.
I risultati sono chiari, siamo una generazione di fenomeni. Sì, di fenomeni da baraccone.