Ho letto in questi giorni diversi articoli che analizzavano questa realtà, le nuove generazioni oltre a non avere un presente, l’oggi è da precario, si avviano inesorabilmente ad essere una generazione di poveri domani.
E’ triste dirlo, ma ancora di più è quasi impossibile evitarlo, i giovani sanno di essere predestinati a un futuro da poveri, senza nemmeno la speranza che ciò non avvenga.
I Governi non stanno facendo nulla o quasi, cresce la flessibilità e la precarietà del posto di lavoro e del lavoro stesso, che si sposta in angoli del mondo sempre più remoti, e per l’Occidente rimangono solo le briciole.
Cresce l’età pensionabile, i genitori escono dal mondo del lavoro sempre più tardi col risultato di lasciare in stand-by i giovani per diversi anni in più che in passato.
Mi piacerebbe che qualche industriale o politico che caldeggia queste politiche, ci spiegasse come nella pratica questo sia compensabile con altri strumenti che permettano ai giovani di trovare un lavoro rapidamente, perché è questo che cercano di farci credere!
Chi “sfoglia” di tanto in tanto gli annunci di lavoro sa’ benissimo cosa è richiesto ai giovani per entrare nel mondo del lavoro: giovane età, percorso di studi di alto profilo con laurea, specializzazione e magari master, lingue straniere a livello madrelingua, oltre naturalmente all’esperienza.
In apparenza sembra un elenco con diverse contraddizioni, ma sto soltanto riportando ciò che leggo negli annunci, chi non ci crede vada pure a farsi una “navigata” in rete.
Mi domando se queste richieste fatte ai giovani non siano quasi una presa in giro, perché spesso rimango nel dubbio…
E poi c’è l’argomento pensioni…
I giovani sono ormai consapevoli che arrivare alla pensione sia una strada irta di ostacoli, non esiste la certezza, anche per coloro che un lavoro ce l’hanno di già, che ottenere la pensione sia un’aspettativa concreta, e che se anche dovesse essere raggiunta sarà enormemente più esigua di uno stipendio percepito oggi.
Si stima infatti che i giovani di oggi percepiranno una pensione che non raggiungerà nemmeno il 60% dell’attuale stipendio.
Sono prospettive che fanno rabbrividire, ma dalle quali non si sa come venir fuori, come scappare o come risolverle, la concreta visione del futuro lascia intravedere un popolo di poveri, una generazione di anziani poveri o poverissimi!
Precari oggi e poveri domani!
Sono certo che i nostri nonni non avevano in mente questo per noi…
nanni