Genesi della Twitteratura

Creato il 08 aprile 2013 da Scrid

Vi presentiamo il 3° ed ultimo ebook della serie “Guide alla Letteratura 2.0″, tutto dedicato alla narrativa in 140 caratteri, alla cosiddetta TwitterLit, che ha avuto il suo momento di consacrazione lo scorso anno durante il primo Twitter Fiction Festival.

Autore: Sonia Lombardo (aka Scrid)

Editore: Smashwords, 2013

Parole: 7.784

Lingua: Italiano

ISBN: 9781301682317

Prezzo: 1,99 $

Formati: ePub, .mobi, Pdf, Pdb

All’interno:

  • Un social network in evoluzione (dalle Lezioni Americane al Twitter Fiction Festival)
  • Regole per una comunicazione efficace su Twitter
  • Narratori in 140 caratteri
  • Da Twitter al libro, strumenti per lo storytelling

L’ebook ripercorre tutte le tappe che hanno portato all’organizzazione dell’evento, partendo da un’analisi della tradizione legata alla narrativa breve, fino alla scelta dei primi autori di rielaborare le loro opere, spezzettandole in porzioni da 140 caratteri, piuttosto che inviarle alla classica casa editrice.

Ci siamo chiesti se i fondatori di Twitter hanno per primi saputo cogliere questa tendenza intravedendo, con il Festival, la possibilità di dare vita ad un nuovo genere di letteratura? Oppure è stata l’ennesima sfida lanciata alla Rete e in particolare agli scrittori online?

“Queste sono le regole del gioco, vediamo voi che sapere fare…”

Infondo, come ha scritto Steven Berlin Johnson per il Time – e come riportiamo nell’ebook – ai suoi albori la piattaforma non prevedeva né l’uso degli hashtag, né la possibilità di replica, né tanto meno un sistema di ricerca per temi. Sono state aziende esterne a sviluppare gli strumenti che rendono Twitter ciò che è oggi, ossia, a truly conversational medium.

“In breve, l’aspetto più affascinante a proposito di Twitter, non è cosa fa per noi, ma cosa noi facciamo con Twitter”.

Ormai tutti conoscono il social network – sono centinaia di milioni gli utenti iscritti e i numeri continuano a cresce – tutti sanno che permette di inviare messaggi istantanei ai propri contatti, o magari al proprio Vip preferito, si può comunicare con il presentatore di un programma televisivo proprio mentre lo stai guardando (per dirgli che ti fa schifo) ma raccontare una storia così, con brevi battute che compongano una trama avvincente, bhé, perdonate il gioco di parole, è tutta un’altra storia per l’appunto.

Bisogna saper sfruttare a pieno gli strumenti che la piattaforma mette a disposizione, soprattutto avere piena comprensione delle dinamiche che tali strumenti mettono in moto e come queste influiscono sulla stesura di un racconto. Non si tratta soltanto di spezzettare una storia in frasi da 140 caratteri, c’è molto di più dietro il successo di autori come Elliot Holt, Teju Cole o Matt Stewart che, ad esempio, pubblicando su Twitter il romanzo “The French Revolution” è riuscito ad ottenere il suo primo contratto editoriale.

Noi abbiamo cercato di carpire il loro segreto, trarre dalla loro esperienza alcuni punti chiave, le 3 caratteristiche fondamentali di tutta la Twitteratura recensita fin qui per voi e che chiunque voglia pubblicare su Twitter dovrebbe tenere sempre ben a mente.

Buona lettura.


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