Genesi di un eroe

Creato il 05 marzo 2016 da Mcnab75

Ogni eroe, con o senza poteri, ha la sua genesi.
Che è al contempo qualcosa di fisico e di mentale.
La genesi traccia una linea di demarcazione tra l’uomo con e senza la maschera.
Tra l’eroe e il comune cittadino.

Tutti noi conosciamo la genesi di icone quali Batman, Spider-man, Capitan America, Daredevil, Superman, il Punitore e altri.
Alcuni di questi uomini sono segnati dalla nascita, altri dal destino.
I più combattuti camminano sempre sulla sottile linea tra il bene e il male, tra la giustizia e la violenza amministrata in modo troppo arbitrario.

I vigilantes, in linea di massima, hanno genesi più fosche e drammatiche.
Batman, coi ricchi genitori ammazzati da un rapinatore di mezza tacca.
Frank Castle, alias il Punitore, la cui famiglia (moglie e due figli) viene trucidata a Central Park, in uno scontro a fuoco tra due gang malavitose rivali.
Daredevil, figlio di un pugile perdente, perde la vista in giovane età, per salvare un anziano che sta per essere investito da un camion che trasporta sostanze chimiche.
Moon Knight, il cui vero nome è Marc Spector, mercenario e avventuriero, rischia di morire in una spedizione nel deserto egiziano, viene salvato dall’enigmatico dio Khonshu.
Occhio di Falco, figlio di un padre violento e alcolizzato, in seguito orfano e iniziato al crimine da un ambiguo maestro.

Altri eroi più potenti – a mero livello di doti fisiche e mentali – hanno genesi più messianiche. Su tutti Superman, ma anche Capitan America, nato per incarnare i valori americani.

Chiunque scriva di supereroi deve – in un modo o nell’altro, affrontare la questione della genesi, della nascita dei protagonisti.
Io non sfuggo a questo meccanismo, ovviamente.

Asciugandosi, studiò il suo corpo. Era in un’ottima forma fisica. A trent’anni non mostrava segni di cedimento. Che la teleforce avesse un ruolo in quella faccenda era tutto da dimostrare. I super più forti erano straordinariamente longevi, ma lui aveva subito un’irradiazione da una fonte pura di energia. I girini, come lui, appartenevano a una categoria inferiore.
Suo padre, prima dell’arresto, gli aveva somministrato per mesi dei farmaci illegali che gli forniva il guru dell’organizzazione di cui faceva parte. Quei beoti neofascisti volevano il loro super-soldato e per crearlo avevano acquistato del materiale illegale proveniente da chissà quale deposito segreto dell’ex Unione Sovietica. Il guru aveva chiesto a una dozzina di suoi tirapiedi – tutti quelli con figli in età preadolescenziale – di sottoporre i ragazzini al “trattamento”. Nessuno, apparentemente, ne aveva beneficiato. A Enea i poteri erano comparsi col tempo, quando era oramai stato affidato a una comunità per bambini in difficoltà familiari.
A lui piaceva pensare di essere un predestinato. Il Fato gli aveva dato la possibilità di aggiustare le porcherie fatte da suo padre, ed Enea l’aveva colta.

Il pezzo che avete letto a inizio post è un estratto di Grosso Guaio in Paolo Sarpi, il primo racconto supereroistico ambientato interamente a Milano (o quantomeno il primo dell’universo di 2MM Reloaded).
La genesi del mio eroe, il Basilisco, è al momento appena abbozzata, ma già abbastanza chiara. Nei successivi racconti della saga scoprirete molto di più.
Perché nelle genesi degli eroi c’è quasi sempre il fattore del passato che ritorna. È una tematica che mi affascina e che cercherò di sviluppare al mio meglio.

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Se avete voglia di leggere qualcosa di diverso dal solito, questa potrebbe essere la volta buona.

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