L'essere diventato l'allenatore della squadra di calcio di Eleonora sta avendo degli effetti collaterali. Uno è dovuto al fatto che la società alla quale siamo iscritti vuole che gli allenatori conseguano come minimo il "patentino" UEFA B, come "garanzia" che uno sappia quello che sta facendo.
E così oggi Anette si è presa cura delle bimbe affinché io potessi andare alla prima lezione del corso allenatori. L'obiettivo della lezione era come gestire i bambini: metodo pedagogico, psicologia, comunicazione, struttura "fai-mostra-spiega-mostra" visto che i bambini fanno come noi facciamo, non come diciamo.
Il gruppo allenatori è molto vario, dalla ragazza di 18 anni che ha appena deciso di voler puntare sugli studi anziché sulla carriera da professionista, ma che vuole rimanere nell'ambiente, all'ex professionista che inizia a perseguire la carriera di allenatore , ai genitori che si sono fatti tirare in mezzo dai figli.
Appena uno degli istruttori ha acceso il computer dicendo quali sono i compiti dell'allenatore sullo schermo è apparso:
- Fare star bene i giocatori e gli altri intorno a te
- Creare interesse e motivazione
- Coltivare un ambiente e delle basi per l'apprendimento
- Stimolare nei ragazzi buone abitudini
- Allenare al gioco
...e così forse la squadra vincerà.
Poi ha mostrato una serie di immagini sul come comunicare con i bambini, dal chinarsi per mettersi allo stesso livello, al linguaggio da usare, alla coerenza ad esempio nel rispetto delle regole, degli avversari e dell'arbitro.
Ero uscito di casa per diventare migliore come allenatore, ma mi sembra che sarà una cosa molto utile anche come genitore. Grazie Eleonora (e grazie Anette)!