Una buona notizia: il Governo ha finalmente stabilito, con il decreto n. 179 (art. 34 comma 19) del 18 ottobre scorso, le sanzioni previste per chi viola la legge che vieta la commercializzazione di sacchetti per la spesa non conformi alle indicazioni di biodegradabilità e compostabilità, già in vigore dal 24 marzo scorso.
Dal prossimo primo gennaio 2013 chi sgarra paga, come è giusto che sia per chi non rispetta la legge!
Questo perchè in questi mesi molti negozi si sono forniti di una nuova generazione di borse in plastica che sono state definite “diversamente biodegradabili”.
Sono facilmente riconoscibili perché presentano un’elevata resistenza e riportano delle scritte con richiami all’ambiente e all’ecologia che tendono a confondere le idee.
La gente è convinta di comprare shopper ecologiche, invece si ritrova con borse di polietilene additivato con sostanze che con la luce dovrebbero favorire la frammentazione della plastica. Alla fine del processo di sbriciolamento il contenitore si trasforma in minuscoli frammenti di plastica dispersi nel terreno e rappresentano un problema per gli animali che li possono mangiare e per l’ambiente. I finti sacchetti ecologici definiti oxodegradabili, sono molto utilizzati perché sono più resistenti, costano meno rispetto alle vere shopper biodegradabili, ma sono venduti allo stesso prezzo.
Quindi, ancora una volta: apriamo gli occhi!