(dipinto di Azadeh Soofi)
E gennaio, il mese del risveglio dell’inverno e delle nevi, è in transito tra ondate di scirocco e piogge, con temperature che sembrano richiamare la primavera. Ed a gennaio è uscito dalle stampe il mio libro di versi. Una pubblicazione non a pagamento presso una piccola ma coraggiosa casa editrice, una silloge che racchiude alcune tra le poesie che in questo momento ritenevo più significative: alcune risalgono ai tempi del liceo, come quella che dà origine al titolo, altre sono recenti, come questa qui, Gennaio, scritta appena due anni fa. L’ho intitolato “Se il tempo concedesse mai riposo”, dal titolo di un’altra poesia che posterò prima dei commiati.
GENNAIO
Non sapevo che fossi di vento,
Di ghiaccio e neve sporca,
Anima mia
Nata nel sole e nel salmastro,
E che le mie mani infreddolite
Non avrebbero potuto porgerti
La coppa d’alabastro dell’amore.
Furono petali di brina
Le rose bianche
Che spargesti sul mio seno?
Vorrei tenerle ancora strette
Tra queste mani sole
Gelide come aiuole
Sfiorite a gennaio
Morte di nostalgia
Quando tu sei sparito
Nel bianco inverno dei ricordi.
SE IL TEMPO CONCEDESSE MAI RIPOSO
Persa ormai la speranza
Che un paradiso mi accolga
Vagabondo alla luce
Di una breve fiammella.
Se il tempo concedesse mai riposo,
Gli chiederei una nuova verginità
Fatta di mente e di silenzio,
Ma la sua macina gira lentamente
E polverizza il grido del poeta
Che basso cade, e non ha requie
Il mio tormento, e non ha requie.
Ormai
Non ho più anime
Da consacrare al silenzio
Ecco, volevo condividere con voi un momento di serenità…vi abbraccio tutti!
ps: la copertina del libro rispecchia molto il mio intimo essere
Il vostro Angelo Harielle