Uno degli argomenti che ho trattato diverse volte sul vecchio forum riguarda l’inquietante fenomeno delle sparizioni misteriose. Da una costola di quell’argomento ho anche ricavato un ebook gratuito, Navi Fantasma, che si limita però ad analizzare dieci casistiche riguardanti il mare.
L’argomento si pone nel pericoloso confine tra scienza, fantascienza, superstizione e panzane belle e buone. Ci sono tuttavia studiosi che da anni monitorano i giornali di tutto il mondo per individuare quelle notizie inspiegabili che, per quanto grandi siano, vengono sempre pubblicate in sordina, quasi come se fosse inopportuno parlarne.
Singoli individui che scompaiono nel nulla: la casistica è davvero ampia, ma spesso le spiegazioni sono riconducibili alla fredda razionalità: persone che sviluppano seri problemi mentali, rapimenti, delitti, amnesie. Rimangono tuttavia degli episodi assai meno spiegabili, in cui gli investigatori non trovano un solo indizio per giustificare tali sparizioni. Quasi come se questi individui sparissero di punto in bianco, volatilizzandosi.
Quando invece capita che siano interi paesi a spopolarsi l’attenzione sul fatto in questione diventa – per assurdo – ancora più bassa. Di solito si tratta di comunità piccole situate in zone remote del mondo e il tutto viene spiegato parlando semplicemente di “ghost town” spopolate più o meno all’improvviso per mancanza di lavoro o di natalità.
Troppo banale? Chissà.
Se diamo un’occhiata al variopinto mondo del cospirazionismo troviamo molte ipotesi alternative in grado di spiegare – a loro dire – la natura delle sparizioni misteriose.
Si va dal classico rapimento alieno, di cui si iniziò a parlare nel 1947, anche se gli ufologi retrodatano questo fenomeno anche di secoli nel passato della civiltà umana. Oltre ai più noti casi di abduction, in cui i rapiti vengono restituiti al nostro mondo dopo una serie di presunte analisi scientifiche eseguite sulle astronavi aliene, ci sarebbero gli episodi più oscuri, di soggetti mai più restituiti ai loro cari.
Tra l’altro i casi di abduction ogni tanto vengono paragonati a un altro genere di misteriose sparizioni, quelle effettuate dai membri del Piccolo Popolo.
Esatto, sto parlando proprio di folletti, fate, gnomi etc etc.
In gaelico essi vengono chiamati Sidhe, ossia appartenenti al popolo fatato. Non a caso Sidhe è una parola che indica anche l’oltretomba celtico, una sorta di mondo parallelo in cui non raramente vengono invitati (o forse rapiti?) dei mortali appartenenti alla nostra dimensione. Questi soggetti – sfortunati o fortunati, a seconda dei punti di vista – partecipano a eterni banchetti in luoghi fuori dallo spazio e dal tempo, collocati spesso all’interno degli antichi tumuli o in prossimità di dolmen o dei laghi, oppure danzano sotto la luna.
Senza poi dimenticare la macabra usanza di alcune stirpi del Sidhe: scambiare i neonati nella culla. Ossia prelevare un piccolo infante umano e sostituirlo con un neonato del popolo fatato.
Un cerchio delle Fate. Affascinante e pericoloso.
C’è un noto libro, The Secret Commonwealth of Elves, Fauns & Fairies, scritto a fine ’600 dal reverendo scozzese Robert Kirk, che esamina approfonditamente questo fenomeno. Kirk era infatti convinto che le creature descritte nel suo trattato, elfi, fauni e soprattutto fate, non fossero affatto, come riteneva l’opinione comune, esseri immaginari e fantastici, bensì creature realmente esistenti, che convivono in forme organizzate insieme agli esseri umani sulla terra e che di tanto in tanto entrano in contatto con alcuni di loro trasportandoli nella terra delle fate, fairyland, appunto.
Kirk era così convinto della sua teoria che passò molti anni della sua vita raccogliendo le testimonianze di coloro che affermavano di essere entrati in contatto con questi strani esseri.
Il risultato delle sue indagini fu appunto The Secret Commonwealth, opera che non solo Kirk non riuscì mai a pubblicare da vivo ma che forse, secondo alcuni, gli procurò non pochi problemi con le gerarchie ecclesiastiche. Tanto che, non appena il libro fu completato e pronto per la pubblicazione, il reverendo scomparve misteriosamente senza lasciare alcuna traccia. (Scomparve misteriosamente: notare quanto il destino sa essere beffardo).
Un’ulteriore spiegazione non convenzionale alle sparizioni misteriose è quella delle Zone Finestra, fenomeno che alcuni collegano agli UFO, altri a universi e dimensioni parallele.
Per semplificare le potremmo definire, come lascia intuire il nome stesso, portali su altri mondi. Canali di collegamento tra realtà attigue, da cui qualcosa può casualmente entrare nel nostro mondo, o da cui qualcuno di noi può incidentalemente finire in un altrove tanto diverso da questo che risulta impossibile immaginarlo.
Inquietante, vero?
Una Zona Finestra potrebbe essere il Triangolo delle Bermude. Ma in realtà la casistica è ricca e variegata, tra episodi praticamente sconosciuti e altri trattati in lungo e in largo sui blog dedicati al mistero. Imputare questo fenomeno agli alieni mi è sempre sembrato, paradossalmente, un modo per razionalizzare il tutto. Secondo me, ammesso e non concesso l’esistenza di qualcosa del genere, bisognerebbe guardare ad altre spiegazioni.
Il noto Triangolo delle Bermude.