Gente da coinvolgere per uscire subito da Mafia Capitale. Umberto Croppi è uno dei principali elementi di discontinuità che Ignazio Marino può e deve giocarsi. Ecco perché

Creato il 04 dicembre 2014 da Romafaschifo

Con tutti i quattrini che hanno girato per decenni in Campidoglio e che sono finiti ad ingrassare conventicole mafiose, noialtri ci ostiniamo a fare i policy makers e gli spin-doctor a gratis a tutto vantaggio del sindaco e dell'amministrazione (e del bene comune). Speriamo che quando sarà il momento avremo almeno in cambio l'intitolazione di un parco. Non manutenuto dalle Cooperative Sociali mafiose, se non è chiedere troppo...

A parte gli scherzi e tornando immediatamente seri. Quello che stiamo facendo oggi è indirizzare al sindaco - una personalità rispetto alla quale nonostante tutto intravediamo ancora delle potenzialità per il futuro della città - alcuni consigli non richiesti. Lo facciamo perché siamo convinti che questo sia un momento cruciale e irripetibile della storia della città. Un momento perfetto per innescare dei processi innovativi poi difficili se non impossibili da stoppare in futuro. L'innesco di un circolo virtuoso. Ne abbiamo iniziato a parlare in tempi assolutamente non sospetti valorizzando le dieci e più discontinuità che il sindaco stava in qualche maniera portando avanti.

Dopo esserci esposti con una proposta per il nome del Presidente dell'Assemblea Capitaolina con un articolo di quest'oggi, andiamo avanti e consigliamo un nome di figura simbolo per la rinascita civica, politica, amministrativa e operativa della città. Questa personalità è a nostro parere Umberto Croppi. Non sappiamo per quale ruolo, non ci sbilanciamo su questo. Assessore al posto del dimissionario Ozzimo ma con tassativamente anche il ruolo di vicesindaco (visto che l'attuale vicesindaco pare considerasse "una risorsa della città" le cooperative di Buzzi...)? Non lo sappiamo. Dirigente in qualche ufficio speciale su trasparenza o anticorruzione? Anche. Faccia Marino, basta che faccia e basta che si sbrighi a circondarsi di personalità di questa caratura: sono disponibili, sono sul mercato, sono pronte a partire da domani mattina. Croppi dovrebbe essere considerato un consulente da pagare tanto oro quanto pesa in questo preciso momento: conosce tutte le cose che è necessario conoscere. Non ha solo dalla sua l'onestà - che è necessaria ma non sufficiente -, ha dalla sua una competenza ed un expertise che sarebbe da criminali non sfruttare a pieno.


Come si fa a non considerare una risorsa un politico che conosce Roma alla perfezione e che ha osservato tutte le dinamiche della giunta precedente pur non venendone mai inquinato?

Come si fa a non considerare una risorsa un intellettuale che ha fatto sì che durante la giunta Alemanno, quando nulla funzionava e quando si pensava solo a far ingrassare le camorre, almeno la cultura - che da lui dipendeva - era un'oasi felice a tal punto che quando Croppi venne dimissionato ci fu un'autentica mobilitazione civica da parte di artisti, scrittori, poeti, critici d'arte?

Come si fa a non considerare una risorsa una personalità che scrisse una pubblicazione come Romanzo Comunale (compratelo e leggetelo) esattamente due anni fa. Un libro dove tutto era spiegato fin dal titolo che mescolava ironicamente suggestioni da Banda della Magliana con il Comune di Roma. È la storia del Mondo di Mezzo solo che è stata raccontata una vita fa. Sono libri che hanno dato le chiavi di lettura corrette ai magistrati per operare come hanno fatto: Pignatone arriva a Roma a primavera del 2012 (e pensate cosa ha combinato in due anni questo straordinario magistrato), Croppi scrive Romanzo Comunale nel novembre. Romanzo Comunale diviene dunque la partitura sul quale i magistrati compongono la musica di Mondo di Mezzo che echeggia fortissima in questi giorni e che continuerà a risuonare a lungo in città.

Come si fa a non considerare una risorsa uno che venne cacciato via dalla Giunta di Alemanno perché non riusciva a conformarsi al costume mafioso che la sovraintendeva e che anche qui su questo blog abbiamo raccontato per cinque anni?

Come si fa a non considerare una risorsa in questo momento un amministratore che preferì restare disoccupato a 55 anni piuttosto che accettare incarichi di compensazione e di contentino dopo la sua messa alla porta colpevole di voler ripulire la città dopo lo scandalo Parentopoli? Sarebbe potuto andare a fare il presidente di Musica per Roma o della Festa del Cinema. Non accettò.
In circostanze ordinarie, in città ordinarie, in paesi ordinari personaggi come Croppi sarebbero amministratori, intellettuali e politici normalissimi. Nel contesto romano, tuttavia, Croppi è un eroe civile e come tale va valorizzato.


"Ignazio Marino può fare veramente la rivoluzione", si chiude così l'intervista di Umberto Croppi oggi a Il Giornale. Nell'intervista, come di consueto da gran signore, potrebbe infierire su chi ne ha decretato l'estromissione dalla giunta nel 2011 e invece cosa fa? Difende Alemanno circostanziandone le accuse e scansando quelle ingiuste.


Il recupero di una risorsa come quella di Croppi non sarebbe neppure incoerente politicamente, anzi: con Croppi, infatti, Marino fece un accordo elettorale. Dell'accordo si diede notizia a maggio del 2013. Un accordo che si basava su alcuni punti, di grande discontinuità appunto, molto validi anche oggi: meritocrazia, azzeramento dei Cda delle municipalizzate (alcune cose peraltro vennero poi effettivamente portate avanti da Marino), stop al consumo del suolo, trasparenza. Un accordo che a giugno del 2013 portò i voti di Croppi -non tanti ma buoni- a Marino e che non portò in cambio nulla di nulla allo stesso Croppi che oggi non ha incarichi di sorta ed è assurdo che non ce l'abbia per il portato di competenze, onestà, per l'entourage di persone capaci, pronte a impegnarsi, lucide e in gamba (da Vittorio Emiliani a Claudio Cecchini, da Giuseppe Lobefaro a Monica Scanu, da Livio Ricciardelli a Romolo Guasco e molti altri) che ancora oggi lo circonda pur dopo alcuni anni di distanza dai posti di potere. 
L'invito a Ignazio Marino non è a pensarci, ma a fare. Non si tengono fuori dalla rinascita della città personalità che per la rinascita della città possono essere cruciali e decisive. Questa è l'unica alternativa ad un commissariamento. L'unico passaggio che può rendere un commissariamento evitabile. L'unica strada che consente di prendere il buono dalla tempesta che si è abbattuta su Roma. Il sindaco esce estremamente rinforzato da Mafia Capitale, una forza però molto molto effimera, che evaporerà nel breve volgere di qualche giorno se non verrà fatta atterrare concretamente. Nomine perturbanti rispetto allo status quo, cacciata di personalità dubbie o colluse, spostamento di dirigenti chiave, coinvolgimento immediato di tutte le forze sane che sono nelle condizioni di impegnarsi per un riscatto civico che ci può essere ora o che non ci sarà mai più. Il Marziano deve scendere sulla terra e fare scelte dirompenti. Altrimenti si va a elezioni a primavera e lui verrà ricordato solo come colui che era sindaco quando scoppiò Mafia Capitale e così verrà derubricata e archiviata la sua carriera politica.

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