George R.R. Martin
Ultima parte della lettera con cui George R.R. Martin presentava Le cronache del ghiaccio e del fuoco al suo agente Ralph Vicinanza, incaricato di trovare un editore. Visto che parla di avvenimenti che Martin deve ancora narrare nei suoi romanzi direi che queste righe contengono un buon numero di spoiler.
“Dall’altro lato del Mare Stretto Daenerys Targaryen scoprirà che il suo nuovo marito, il Dothraki khal Drogo è poco interessato a invadere i Sette Regni, con grande frustrazione di suo fratello. Quando Viserys con le sue richieste diventerà insistente oltre ogni tattica o saggezza, khal Drogo perderà la pazienza e lo ucciderà personalmente, eliminando il pretendente Targaryen e trasformando Daenerys nell’ultima discendente della sua dinastia. Daenerys saprà aspettare il suo tempo ma non dimenticherà l’accaduto. Quando arriverà il momento giusto ucciderà suo marito per vendicare suo fratello e quindi fuggirà con un amico fidato nelle terre selvagge oltre Vaes Dothrak.”
Anche in questo caso si mescolano gli eventi che conosciamo con altri di cui non sapevamo nulla, come se queste pagine raccontassero in poche righe una storia alternativa delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Che Viserys sia diventato impaziente lo sappiamo, ma nei romanzi il suo comportamento era diventato talmente esasperato da infastidire pure Daenerys, che non ha mai pianto la sua scomparsa. E se è vero che è lei a uccidere il marito, è anche vero che non lo fa per vendetta ma, molto più drammaticamente, per disperazione, dopo che lui ha perso tutto ciò che per un Dothraki rende la vita degna di essere vissuta. Manca anche l’attentato alla sua vita, il motivo che nel Grande inverno aveva convinto Drogo a progettare l’invasione di Westeros, e del resto se fra i due non c’era amore difficilmente un attentato alla vita di lei avrebbe potuto influenzare i piani di lui. Senza attentato vengono a cadere i motivi di attrito fra Robert e Ned narrati nel Trono di spade, dettaglio che ancora una volta ci mostra una trama iniziale molto più semplice. Quanto alla fuga di Daenerys con un amico, nel libro è rimasta la proposta di fuga di Jorah Mormont ma Daenerys ha preferito compiere una scelta diversa.
Secondo queste pagine l’ultima Targaryen avrebbe iniziato a pianificare l’invasione dei Sette Regni servendosi dei Dothraki. Nessun accenno agli Immacolati o agli eventi di città quali Meereen, Astapor e Yunkai.
“Tyrion Lannister continuerà a viaggiare, a tramare e a giocare il gioco dei troni, eliminando alla fine suo nipote Joffrey, disgustato dalla sua brutalità. Jaime Lannister seguirà Joffrey sul trono dei Sette Regni grazie al semplice espediente di eliminare tutti quelli che lo precedono nella linea di successione e facendo ricadere la colpa degli omicidi su Tyrion. Esiliato, Tyrion cambierà schieramento facendo causa comune con gli Stark ancora vivi per abbattere suo fratello e finendo con l’innamorarsi disperatamente di Arya Stark. La passione, purtroppo, non sarà ricambiata, anche se questo non la renderà meno intensa, e sfocerà in una rivalità mortale fra Tyrion e Jon Snow.”
Nella versione della storia che conosciamo Tyrion ha avuto la possibilità di eliminare Joffrey ma ha preferito non farlo, nonostante tutte le paure e i sospetti di Cersei. Quello che è rimasto è l’accusa ingiusta di omicidio caduta su di lui, anche se nel progetto iniziale Jaime è dipinto in termini molto più negativi rispetto a quanto ha narrato in seguito Martin. Sorprendente è invece l’informazione relativa a un ipotizzato triangolo amoroso con Tyrion che prova a inserirsi fra Jon e Arya. Nei romanzi, ricordo, Tyrion viene obbligato a sposare la sorella di Arya, Sansa, visto che la più giovane delle sorelle Stark risulta dispersa, e si affeziona a lei anche se Sansa continua a vedere in lui solo uno degli odiati Lannister e non una persona.
Le sette righe successive sono cancellate. Ho visto che qualcuno si è impegnato nel tentativo di decifrarle basandosi sulle lettere “più lunghe”: b, d, f, g, h, j, k, l, p, q, t, y, ma onestamente mi sono disinteressata di questa cosa. La lettera è interessante, fa capire molte cose della saga e del modo di lavorare di Martin, ma temo che quelle righe contengano spoiler troppo grossi, e io gli avvenimenti li voglio scoprire dai romanzi.
“Spero che troverai qualche editore che sarà eccitato riguardo a tutto questo quanto lo sono io. Sentiti libero di diffondere questa lettera con chiunque può essere interessato a sapere come proseguirà la storia.”
Il testo si chiude con i saluti e con la firma, George R.R. Martin.
Martin ha iniziato a lavorare sulle Cronache del ghiaccio e del fuoco nel 1991. La lettera è del 1993, il primo romanzo, A Game of Thrones, del 1996. Chi si lamenta dei lunghi tempi che sono stati necessari a Martin per scrivere gli ultimi romanzi — sono trascorsi cinque anni fra A Storm of Swords e A Feast for Crows, sei fra A Feast for Crows e A Dance with Dragons e nonostante siano trascorsi quasi quattro anni dal quinto romanzo non abbiamo idea di quando sarà pubblicato The Winds of Winter — forse non sa che fin dall’inizio questi libri hanno avuto una gestazione molto lunga, e sottovaluta quali debbano essere le difficoltà insite nel portare avanti una trama tanto complicata.
La lettera fa effettivamente alcuni spoiler e può togliere un po’ di suspense alla storia che leggeremo, ma forse il suo effetto più grande è quello di suscitare ammirazione per il modo in cui la saga si è evoluta a partire da un nucleo decisamente più scarno. Martin sarà anche uno scrittore lento, ma pur con tutte le differenze nella trama quella che sta realizzando è esattamente l’opera epica che sognava tanti anni fa.